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La casa IKEA per rifugiati vince il premio miglior design: è portatile e sostenibile

Pieghevole e in plastica riciclata, “Better Shelter” è la casetta di Ikea fatta per accogliere i rifugiati e ha vinto il premio internazionale Beazley Design of the Year Award, dedicato ai migliori progetti di design dell’anno.
A cura di Clara Salzano
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Per alcuni sarà una sorpresa ma IKEA non realizza solo mobili di qualità a buon mercato: dal 2015 costruisce anche case per rifugiati. Better Shelter, il suo rifugio temporaneo progettato per i rifugiati, ha vinto il premio Beazley Design of the Year e Beazley Architecture Design of the Year, battendo altre valide realtà come la copertina per l'ultimo album di David Bowie e la Fondazione Prada di Milano realizzata da Rem Koolhaas. Better Shelter è un edificio leggero pensato per essere assemblato in quattro ore e in grado di ospitare almeno cinque rifugiati. Pannelli solari sulla copertura del rifugio forniscono l'energia necessaria per la casa che, pieghevole e in plastica riciclata, risulta una costruzione perfetta per i rifugiati.

Siamo soprattutto contenti che questo premio porti l'attenzione al nostro duro lavoro, e, di conseguenza, alla situazione dei rifugiati in generale. Accettiamo questo premio con emozioni contrastanti: mentre siamo lieti che questo tipo di design venga onorato, siamo anche consapevoli che è stato sviluppato in risposta alle esigenze umanitarie che sono sorte in conseguenza della crisi dei rifugiati.

Johan Karlsson, ideatore di Better Shelter

Better Shelter è un rifugio temporaneo pensato per resistere alle intemperie. La casetta, ideata da Johan Karlsson in collaborazione con IKEA Foundation, offre una possibilità più dignitosa per le famiglie sfollate, nonché una soluzione conveniente per le organizzazioni umanitarie. Mentre infatti le tende attualmente distribuite dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in genere iniziano a disintegrarsi entro sei mesi, i rifugi di IKEA possono durare fino a tre anni. Better Shelter ha lo scopo di migliorare la vita delle persone sfollate in seguito a conflitti e disastri naturali, fornendo soluzioni abitative innovative. Già nel 2014 IKEA aveva promosso una serie di Refugee Housing Unit, tredici edifici prefabbricati richiesti dall'ONU per Kobe, in Etiopia; Better Shelter è l'evoluzione di quel progetto rivelatosi un successo.

Better Shelter è ideato per dare risposta ad uno dei temi più caldi del momento: fornire riparo in una situazione eccezionale causata dalla violenza o dai disastri naturali, come può essere anche il caso del terremoto in Italia.  Il design democratico di IKEA è la chiave del successo del suo rifugio, che può essere costruito in loco, anche dalle famiglie stesse di rifugiati. "Mettere famiglie di rifugiati e le loro esigenze al centro di questo progetto è un ottimo esempio di come il design democratico può essere utilizzato per il valore umanitario", ha detto Jonathan Spampinato, responsabile della comunicazione presso la Fondazione IKEA. "Siamo incredibilmente orgogliosi del fatto che il Better Shelter abbia vinto questo premio, ma siamo ancora più orgogliosi che le famiglie di rifugiati e bambini possano avere un posto più sicuro da chiamare casa".

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Ogni Better Shelter ha un costo di circa 1000 dollari. Il rifugio è dotato di porta blindata, finestre, climatizzazione, luce e un caricatore per il cellulare. Solo nei primi mesi del 2015, l'UNHCR ha firmato un accordo per 30.000 ricoveri da distribuire in diversi paesi, tra cui la Grecia, Iraq, Gibuti, Ciad e la Serbia. Ogni dollaro ricavato dal profitto di Better Shelter viene reinvestito all'interno dell'azienda o distribuito alla società filantropica di Better Shelter per aiutare ancora altri rifugiati nel mondo: pieghevole, portatile, green, innovativo ed umanitario, Better Shelter ha tutto ciò che un Beazley Design of the Year dovrebbe avere.

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