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Bristol, sculture di genitali giganti in nome dell’amore

‘Ritratti in nome dell’amore’ è il titolo della mostra alla Edwardian Cloakroom di Bristol che espone installazioni di enormi falli e vagine, visitabili soltanto da un pubblico maggiorenne.
A cura di Clara Salzano
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Claudio Ahlers è un fotografo d'arte con sede a Montpelier, Bristol. Affascinato dalla bellezza banale della vita quotidiana e con un profondo interesse per le emozioni intime che rendono molto di ciò che siamo, il suo lavoro fotografico guarda a svelare, per accostare e scoprire le verità incustodite, ovunque esse si concedono alla fotocamera. Di recente Ahlers ah curato una mostra dal titolo ‘Portraits Of Private Perception' (ritratti di percezioni private) alla Edwardian Cloakroo, un ex bagno pubblico di Bristol, oggi galleria d'arte, che di privato secondo molti ha ben poco.

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Oggetto della mostra che sta scandalizzando la città e la stampa internazionale sono le enormi sculture di falli e vagine ricoperti di morbido velluto nero. Nonostante l'attenzione, scandalizzata, sia rivolta principalmente verso le giganti installazioni, visitabili soltanto da un pubblico maggiorenne fino al 25 ottobre 2014, in realtà Claudio Ahlers con Tilly May, Virginie Noel e Ellie Gray hanno organizzato la mostra in modo che la componente principale dell’allestimento fosse la percezione del visitatore, da qui la scelta del titolo dell'esposizione. E l’artista immortala infatti le espressioni e le reazioni delle persone che guardano le opere sospese nel vuoto. La fotografia di Ahlers esplora il molto personale, l'assurdo e la grandiosità della vita.

Piuttosto dettagliato quello maschile, più generico quello femminile, le sculture dei genitali in mostra, alte 2 metri e 20 centimetri, non hanno mancato di causare polemiche. Ma ciò che interessa al provocatorio fotografo con sede a Montpelier, attraverso i suoi scatti, sono "le emozioni intime, interazioni giocose, le percezioni personali e soprattutto la profondità dei sentimenti nei confronti del sesso opposto e così come i sentimenti circa il proprio genere". Chi lo desidera può portarsi a casa il souvenir della mostra: la fotografia che lo ritrae mentre guarda, tocca, gioca, esplora le creazioni erotiche. "Si spera che l'onestà, la bellezza e l'intensità delle fotografie finali riveleranno vere intuizioni su come noi, donne e uomini, vediamo noi stessi, la nostra sessualità, il nostro corpo così come il sesso opposto e più in particolare quello di cui ci innamoriamo.

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