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Da ex Tangenziale a orto urbano: ecco il destino delle vecchie infrastrutture di Roma

L’ex Tangenziale Est di Roma, ora dismessa, sarà trasformata in un giardino agronomico lungo 2 chilometri secondo il ‘Progetto Pilota Coltiviamo la Città’ dell’architetto Nathalie Grenon.
A cura di Clara Salzano
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La High Line di New York, la ferrovia sopraelevata in disuso trasformata in parco urbano, ormai ha fatto scuola. A Roma nasce il "Progetto Pilota Coltiviamo la Città", che prevede la riqualificazione di aree urbane in stato di abbandono e di degrado, e la trasformazione di queste in polmoni verdi produttivi che rientrerebbero nella categoria “spazi sociali”, indispensabili complementi degli spazi privati. Il Progetto-Pilota prevede la trasformazione di un tratto della Tangenziale Est di Roma, dismessa (in quanto sostituita dalla NCI), da Batteria Nomentana alla Stazione Tiburtina, in un giardino agronomico di nuova generazione, di 2 km di lunghezza per 20 m di larghezza, di grande impatto visivo e ambientale.

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"Una grande spiga verde, segno di prosperità e benessere, cresce in Tangenziale". Il Progetto Pilota Coltiviamo la Città è stato elaborato dall'architetto canadese Nathalie Grenon, Studio Sartogo associati, segretario generale dell'associazione Res, e prevede la realizzazione di un grande giardino pensile con le sue varie attività didattiche, commerciali, culturali e di tempo libero. I lavori di bonifica e la realizzazione di una strada di quartiere “ecologica”, (accesso ztl per i soli residenti) verranno realizzati recuperando i fondi di Roma Capitale, previsti per la demolizione della parte aerea della tangenziale all’altezza della Stazione Tiburtina. Nella filosofia del Progetto-Pilota è previsto il mantenimento della parte aerea dell’ex-tangenziale come pista ciclabile e percorso pedonale che porterà nelle tre direzioni: Via della Stazione Tiburtina, Via Tiburtina e Circonvallazione Tiburtina, permettendo così alla mobilità “ecologica” di avere una continuità di percorso in ambito protetto, senza entrare in contatto con il pesante traffico veicolare di accesso alla Stazione Tiburtina. I 2 km collegheranno, in questo modo direttamente la ciclabile di via Nomentana e la Tiburtina, da Batteria Nomentana alla Stazione Tiburtina. Un altro importante obiettivo prevede di creare posti auto per i soli residenti recuperando l’area sottostante la sopraelevata, con appositi tamponamenti (creazione di 106 posti auto) di “verde urbano”, che sarà anche e sopratutto una vera e propria “barriera organica” lungo tutto il progetto, atta a metabolizzare la CO2 e catturare le polveri sottili con le piantumazioni che cresceranno anche a ridosso del muro in laterizio posto lungo il percorso ferroviario.

Obiettivo del Progetto Pilota è dunque quello di recuperare un area di Roma che sta sprofondando sempre di più verso il degrado e congestionata da un crescente traffico, gestito male dalla viabilità odierna, e dare un nuovo volto a quello che è previsto come l’arrivo nella Capitale, simbolo di modernità e innovazione non solo tecnologica ma anche sociale e attenta all’ambiente come dovrebbe essere un progetto che vede al futuro di una capitale che non necessità più di altro asfalto ma di respirare.

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