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Damien Hirst espone 14 feti in Qatar. Ecco l’ultima gigantesca provocazione dello scultore inglese

Chiamata ‘The miraculous journey’, l’ultima opera dell’artista Damien Hirst si compone di 14 sculture monumentali in bronzo, che raccontano la gestazione di un feto all’interno di un utero.
A cura di Clara Salzano
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In occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Relics', la prima personale di Damien Hirst in Medio Oriente, l’artista inglese ha realizzato quattordici sculture in bronzo massiccio che tracciano la gestazione di un feto, dal concepimento alla nascita, all’esterno del Sidra Medical and Research Centre di Doha, in Qatar. Commissionato dal Qatar Museums Authority, ‘Il viaggio miracoloso' mostra delle enormi figure in ordine cronologico, durante la metamorfosi dal loro sviluppo iniziale.

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La serie inizia con la fecondazione dell'ovulo nell'utero, seguita da dodici realizzazioni della sua evoluzione, e termina con la scultura di un bambino completamente formato. Con altezza variabile tra i 5 e gli 11 metri, il peso totale delle colossali forme anatomiche equivale a 216 tonnellate. La rivelazione della sorprendente installazione, lo scorso lunedì, è seguita ad un lungo e misterioso mese in cui ogni scultura era nascosta sotto un gigantesco pallone di tela bianca fino alla presentazione ufficiale.

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La sera del 7 ottobre, al suono amplificato di un cuore che batte, i membri della famiglia reale del Qatar, i funzionari del governo e gli artisti locali hanno ammirato gli enormi palloni, immersi nella luce viola, aprirsi come un fiore gigante per rivelare un'opera pubblica insolitamente provocante. Per settimane, 14 palloni giganti erano stati misteriosamente ‘parcheggiati’ davanti al Sidra Medical and Research Centre, un massiccio edifico in acciaio, vetro e ceramica bianca, dedicato alla salute delle donne e dei bambini, che aprirà nella periferia di Doha all'inizio del prossimo anno.

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L'installazione è considerata una mossa particolarmente audace da parte di Sheikha al Mayassa Hamad bin Khalifa al-Thani, 30 anni, presidentessa del Qatar Museums Authority e sorella del nuovo emiro di questo stato ricco di petrolio e di gas. In un paese del Golfo Persico in cui le donne locali rimangono legate a secolari tradizioni islamiche, indossando l'abaya (un lungo mantello) e il niqab (che copre il volto), quest’installazione richiede accettazione ufficiale dell'arte occidentale ad un livello ancora mai conosciuto.
In Qatar le immagini delle donne vengono regolarmente censurate nei libri e nelle riviste, anche la rappresentazione della forma umana è insolita, la strada verso la modernità dunque è ancora lunga da percorrere. Ma per Sheikha "Avere quest’arte è meno audace che mostrare la nudità femminile. C'è un versetto del Corano, il miracolo della nascita," ha detto. "Ciò non è contro la nostra cultura o la nostra religione".

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L'installazione, oltre ad essere educativa, è intesa come una celebrazione della vita. Il Qatar Museums Authority (QMA) da oggi segna un momento storico nel programma di Arte Pubblica di Doha. Hirst spiega la sua influenza creativa e l'ispirazione dell'opera: “Il viaggio di un bambino prima della nascita è più grande di qualsiasi altra esperienza della vita umana. Mi auguro che la scultura possa suscitare nello spettatore un senso di stupore e meraviglia per questo straordinario processo umano, che presto si realizzerà nel centro medico Sidra, così come ogni secondo in tutto il mondo”.

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(Photo ©centesimo yi wang)

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