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In Calabria i vecchi viadotti diventano grattacieli verticali

Appartamenti, negozi e persino una scuola sono previsti come modo per riutilizzare una serie di viadotti in cemento nel Sud Italia ma la Calabria non ha i fondi per realizzare il progetto.
A cura di Clara Salzano
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Nel sud Italia, lungo una vecchia strada che si snoda attraverso le montagne, esistono una serie di grandi ponti in cemento armato ormai rovine abbandonate che deturpano il paesaggio. Quattro anni fa, il governo locale ha deciso di prendere un tratto della strada fuori uso e di costruire una nuova strada principale. Si è tenuto un concorso di progettazione per trovare un modo di riutilizzare la vecchia infrastruttura, in particolare i viadotti in cemento drammatici che corrono tra le colline. L'idea vincente: nuove abitazioni, uffici e negozi direttamente in ciascun ponte che sarà trasformato in un grattacielo verticale.

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"Il governo chiedeva un modo sostenibile per preservare i ponti", dice Manal Rachdi dello studio Oxo Architecture, che ha lavorato sul design del progetto con Samuel Nageotte , Philippe Rizzotti , e Tanguy Vermet. "I ponti erano così belli, e la loro posizione era così strategica, che abbiamo voluto trasformarli in abitazioni". Ogni appartamento o ufficio sarà fissati in uno spazio tra la struttura del ponte esistente, così da lontano, la forma del ponte avrà lo stesso aspetto. In cima, una parte del ponte sarà trasformato in un viale pedonale, mentre un'altra parte sarà ancora utilizzata per il traffico locale così i residenti potranno raggiungere in auto le proprie abitazioni.

"Io lo chiamo un grattacielo invertito", dice Rachdi. "In un grattacielo si arriva dal piano di sotto e si sale. In questo progetto, si avrà l'auto che aspetta al piano di sopra, e si va forse 150 metri più in basso per arrivare all'appartamento". A causa della forma drammatica del terreno circostante, ogni parte del "villaggio verticale" ha una vista incredibile sul mare o su fattorie e boschi vicini. Tutta l'energia proverrà da un sistema geotermico che sfrutta la presenza di un vicino vulcano. Dal momento che gli uffici e forse anche le scuole saranno costruiti nel ponte, la maggior parte delle persone dovranno essere in grado di camminare per prendersi cura dei bisogni fondamentali. "L'idea è di trasformarlo in qualcosa di simile a una città all'interno del ponte", dice Rachdi. Nessuno dei terreni circostanti sarà influenzato, poiché tutte le strutture saranno spostate nei ponti esistenti.

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Gli architetti immaginano il progetto come un modo per portare anche nuovi residenti nella zona – come pensionati del Nord Europa che vogliono godersi il clima mite della Calabria – e contribuire a far rifiorire l'economia locale colpita anche dalla forte emigrazione giovanile. Ma la vera sfida è trovare il denaro per costruire il progetto. Altri progetti di costruzione sulla stessa autostrada sono stati una grande fonte di polemiche: l'Unione Europea ha scoperto che le sovvenzioni per le riparazioni e le nuove strade sono state spese in modo fraudolento, e un paio di anni fa, ha richiesto al governo italiano di rimborsare centinaia di milioni di dollari. L'economia locale è in difficoltà. Le idee dunque ci sono, adesso bisogna ‘solo' che l'Italia cambi.

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