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In Italia arriva Veniceland, la Disneyland della Laguna di Venezia

Sull’isola di Sacca San Biagio, dove prima c’era una discarica, ora sorgerà un parco divertimenti firmato Zamperla Spa, tra polemiche ambientaliste.
A cura di Clara Salzano
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A Venezia, il colosso internazionale delle giostre, Zamperla SpA, ha intenzione di trasformare un'isola abbandonata della Laguna in un parco a tema dedicato alla storia e alla cultura della città. Antonio Zamperla, che possiede parchi divertimento in tutto il mondo, come il Luna Park di Coney Island, a New York, e ha trasformato persino una centrale nucleare – quella di Kalkar, in Germania – in un parco per famiglie, spera che il parco ricordi ai visitatori l'epoca in cui Venezia era una potenza economica internazionale nota come La Serenissima Repubblica di Venezia: "Serenissima significa "più serena" e contrasta con il momento attuale di decadenza in Italia", ha dichiarato l'imprenditore, riferendosi ai problemi politici ed economici del paese.

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L'Isola di Sacca San Biagio:

L'isola di Sacca San Biagio, 40 mila metri quadrati, è un'isola artificiale nella laguna veneziana, a pochi passi da San Basilio, tra il Canale della Giudecca e la laguna aperta. Per lungo tempo qui sorgeva il grande inceneritore di Sacca Fisola con annessa discarica. Attualmente l'isola è abbandonata e inutilizzata, se non per lo smaltimento dei rifiuti. Zamperla ha ottenuto la concessione dal demanio di questo terreno che è pronto per essere rimesso in sesto. I carotaggi, iniziati mesi fa hanno dato infatti i risultati sperati. L’inquinamento conferma le previsioni. Per bonificare l’area e per i lavori «basteranno» 90 milioni di euro. "Le conclusioni delle indagini geochimiche mostrano una totale compatibilità dell'area Sacca San Biagio con la destinazione di utilizzo per insediamenti di tipo Industriale e commerciale".

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Il progetto di Zamperla SpA:

Il progetto di Zamperla prevede la costruzione di un polo culturale, dedicato al divertimento e all'educazione. Chiamarlo luna park è infatti riduttivo: in realtà si tratta di un ampio progetto dedicato alla cultura, al recupero della storia e delle antiche tradizioni lagunari, allo svago e al tempo libero nel cuore della laguna veneta. Questo sarà quindi prima di tutto un parco culturale, con percorsi naturalistici, per ammirare le barene, la flora e la fauna della laguna. Ci saranno aree didattiche ad hoc per le scuole, con un’area storica dedicata alla battaglia di Lepanto “i-tech” (attraverso animazioni al computer e mega schermi touchscreen). E ancora, spettacoli, eventi in sinergia con il Comune, un'area dedicata al fastoso Carnevale veneziano, il tutto utilizzando fonti energetiche ecosostenibili. Ma ci si potrà anche divertire, con montagne russe, scivoli e una grande ruota panoramica, e spazi aperti a tutti.

Il modello di Veniceland:

Sul piano del concetto architettonico e strutturale, il Polo sull'isola di San Biagio sarà molto vicino al Giardino di Tivoli, a Copenhagen: "Uno spazio a disposizione dei cittadini, oltre che dei turisti, ma che a nessuno verrebbe in mente di definire Luna Park – sottolinea il rettore di Ca' Foscari Carlo Carraro – L'università ha messo a disposizione dell'azienda le competenze che possiede perché i contenuti ambientali e storici fossero garantiti".

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Le polemiche al progetto:

San Biagio è nota ai locali come "l'isola della spazzatura", perché qui era stato installato l'inceneritore. Ma i veneziani sono sensibili a qualsiasi cambiamento nella loro città. Così già sono emerse le prime polemiche: "Non si può svendere la città per un ritorno economico", dice Lidia Fersuoch, presidente della sezione Venezia del gruppo di conservazione Italia Nostra, "Ogni anno, già 30 milioni di turisti vengono a una città di soli 58.000 abitanti. Costruire un parco di divertimenti in una città così esausto significa distruggere la sua struttura socio-economica". E le proteste, soprattutto ambientaliste, contro il parco, che in qualche modo snaturerebbe la città storica, non hanno tardato a manifestarsi. Tuttavia, secondo Zamperla, si tratta di un progetto che rivitalizzerà l'isolotto, valorizzerà la città, e soprattutto darà lavoro a più di 500 persone, tra cui molti studenti della vicina Università di Cà Foscari.

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