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Italia a rischio: come rendere una casa antisismica

Il territorio italiano necessita di una politica di messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente: trasformare una vecchia abitazione in una casa antisismica si può, capiamo come.
A cura di Clara Salzano
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Fanno tristemente riflettere le parole del presidente della Commissione Grandi Rischi, Franco Barberi, in seguito al terremoto che ha colpito l'Italia centrale il 24 agosto 2016: "Un terremoto così in California non avrebbe provocato nemmeno un morto". E anche gli esperti, come il geologo Mario Tozzi, ne sono convinti: "…in un paese avanzato una scossa di magnitudo 6 non provoca crolli e vittime". Nonostante infatti il nostro paese sia il territorio in Europa maggiormente colpito dai terremoti, si fa ancora molto poco in termini di prevenzione e riqualificazione antisismica. Basti pensare che i danni provocati da terremoti, frane e alluvioni in Italia negli ultimi settant'anni è pari a 242,5 miliardi di euro. Bisogna infatti considerare che il 70% dell'edilizia italiana è stata costruita prima dell'entrata in vigore della legge antisismica del 1974. Si rende dunque necessaria una politica di intervento sull'esistente che per il nostro paese è ancora più urgente rispetto ad un saper costruire ex novo a prova di terremoto.

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Case, scuole, ospedali, sono tutti a rischio sismico in Italia. Lo dimostra anche il recente e tragico episodio delle due palazzine di Amatrice appartenenti al patrimonio Ater (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale), e risalenti al 1974-1977, che, nonostante avessero avuto la certificazione antisismica rilasciata dal Genio Civile di Rieti l'11 luglio 1985, sono crollate in seguito al sisma dello scorso 24 agosto. Nel 2016 è infatti assurdo che con tutta la normativa e la didattica conosciuta riguardo all'architettura antisismica, in edifici di edilizia popolare come quelli distrutti in macerie dalle scosse di terremoto del 24 agosto 2016, si registrino ancora vittime (20 solo nelle palazzine di Amatrice appartenenti al patrimonio Ater) e danni gravi. Per questo necessita rendere più sicuro il patrimonio edilizio italiano contro i terremoti.

Come trasformare una vecchia casa in un'abitazione antisismica

Non necessita abbattere e ricostruire l'immobile. L'adeguamento antisismico di un edificio è obbligatorio, specialmente se si vive in zone ad elevato rischio sismico. L'intervento varia in base alla costruzione su cui bisogna agire (struttura in muratura portante o in calcestruzzo armato ad esempio) ma in ogni caso l'obiettivo è quello di rendere la costruzione dinamica alle scosse sismiche, cioè capace di assorbire il terremoto. La causa infatti dei cedimenti strutturali di un edificio è dovuta soprattutto all'enorme peso che una struttura deve sopportare. I solai, che siano intermedi o di copertura (tetto) sono le parti più a rischio che conviene rinforzare (ad esempio con tiranti di acciaio) e collegare meglio alle pareti. Bisogna infatti aumentare la duttilità della costruzione con l'uso di elementi, materiali e strutture aggiuntive che siano in grado di assorbire le vibrazioni. Si può intervenire quindi rinforzando le pareti esistenti; migliorando la connessione tra le pareti, il tetto e i pavimenti; eliminando punti deboli come superfetazioni o ambienti grandi non supportati da strutture portanti.

Rendere un'abitazione antisismica ha un costo che può essere contenuto, spesso anche inferiore rispetto alla costruzione ex novo di una casa. Il governo dovrebbe però varare un "bonus" per la riqualificazione antisismica, simile a quello del 65% di detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, in modo da incentivare la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano. Un tale incentivo è già previsto in Italia per le zone a rischio sismico 1 e 2, ma dovrebbe essere esteso a tutto il territorio italiano come da tempo richiede l'Ance:

Con un piano di investimenti pubblici mirati per la manutenzione e il miglioramento delle infrastrutture esistenti e l’uso intelligente della leva fiscale, con l’estensione del bonus antisismica del 65% per i lavori di prevenzione e messa in sicurezza statica, indipendentemente dalle condizioni poste ora dalla legge, permetterebbero di salvaguardare le vite umane e tutelare il nostro fragile territorio.
Presidente dell’Ance, Claudio De Albertis

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