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Metri d’arte, alla Galleria Continua Beijing

Grazie alla collaborazione di due fra gli artisti italiani più apprezzati a livello internazionale e i designer del Gruppo Miroglio, è stato sviluppato un nuovo capitolo di Metri d’Arte, espressione di un intenso dialogo tra mondo della produzione artistica e mondo della produzione industriale.
A cura di Valentina Pepe
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Loris Cecchini e Francesco Simeti sono i protagonisti della seconda edizione del progetto Metri d’Arte, la collezione di tessuti d’artista che Miroglio Textile presenta in Cina un progetto speciale di installazioni alla Galleria Continua Beijing, nell'ambito della mostra personale di Loris Cecchini. Pensati e ideati come vere e proprie opere d'arte partecipata, i tessuti sono stati realizzati a partire da alcuni disegni originali appositamente creati dai due artisti per Miroglio Textile. Ispirati al tema del rapporto natura – tecnologia. I disegni sono stati poi rielaborati dai designer dell’Ufficio Stile Miroglio in numerose varianti di soggetti e colori per la collezione della primavera/estate 2014. Spiega Elena Miroglio: «Metri d’Arte è un vero e proprio incubatore sperimentale, uno spazio che Miroglio Textile ha voluto dedicare alla ricerca e alla sperimentazione, anche in virtù del rapporto che da anni lega l’azienda al mondo dell’arte, ispirandosi a una creatività nuova nella quale i tessuti, concepiti come opere d’arte, possano incorporare un contenuto, una storia da raccontare e valorizzare allo stesso tempo il processo creativo. L’obiettivo è portare nel business del tessile una forte innovazione creativa legata al modo di concepire e produrre un tessuto, per uscire dai canoni tradizionali della moda e offrire un Made in Italy di grande originalità e qualità»

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Executive Vice President e responsabile strategie del Gruppo Miroglio. Così, se nell’approccio materico di Loris Cecchini polveri di pigmenti, macchie di colore e fogli di alluminio stropicciato diventano metri di tessuto ad alto contenuto di innovazione e sperimentazione, in quello di Francesco Simeti mondi onirici fatti di piante, fiori, animali, piume e altri elementi visibili solo agli occhi più attenti si materializzano sulla stoffa mostrando una natura poetica e selvaggia al tempo stesso, quasi fossero interpreti animati di un grande wallpaper vivente.

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Novità di rilievo di Metri d’Arte è la collaborazione con la Galleria Continua Beijing dove da 28 marzo per tre mesi, in occasione della personale di Loris Cecchini, saranno in mostra due installazioni, inerenti al workshop effettuato dagli artisti con l'azienda, ispirate al loro incontro e ai disegni originali da cui è tratta la collezione. All’interno di sale distinte ma attigue, ciascun artista mette in scena la propria rappresentazione e interpretazione artistica della natura. Nell’installazione di Cecchini, lo spettatore si addentra in una vera e propria “foresta industriale” composta da 200 cilindri metallici, simbolo del passaggio alle nuove tecnologie di produzione e del contrasto fra tradizione industriale ed evoluzione tecnologica. Nell’installazione di Simeti, invece, i visitatori entrano all’interno di un mondo onirico e surreale animato da installazioni composte da stendardi di seta su bambù, che muovono nello spazio gli elementi naturali e i paesaggi apparentemente rassicuranti disegnati dall’artista. Le due istallazioni inedite degli artisti sono presentate in anteprima il 28 marzo 2013 a Pechino con una speciale serata-evento presso la Galleria Continua durante la quale le installazioni e le opere di rinomati artisti cinesi verranno battute all’asta da Christie’s. I fondi raccolti saranno devoluti in beneficenza alla Fondazione Solidarietà Italiana Qingdao, per un progetto dedicato all'ospedale per bambini di Qingdao.

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Metri d’Arte, a cura di Trivioquadrivio, traduce in realtà la nuova visione di Miroglio Textile mostrando ancora una volta la capacità dell’azienda di interpretare la contemporaneità, rinnovandosi costantemente, in un connubio inedito fra arte e impresa, tra innovazione di pensiero e innovazione tecnologica, per dar vita a creazioni dotate al tempo stesso di originalità e contenuto. La prima edizione di Metri d’Arte, presentata lo scorso anno a Parigi, ha visto la partecipazione degli artisti Stefano Arienti, Massimo Caccia e Maggie Cardelús. La collezione Metri d’Arte si inserisce nel nuovo percorso intrapreso da Miroglio Textile negli ultimi mesi. Recentemente l'azienda ha lanciato E.Volution, l’innovativa piattaforma di Miroglio Textile che unisce tre elementi:

– utilizzo di tecnologie di stampa digitale di ultima generazione,

– attenzione all’ecosostenibiità,

– focalizzazione su creatività dell'offerta, come nel caso di Metri d'Arte.

Una piattaforma innovativa che ad oggi ha permesso all’azienda, anche grazie all'uso di inchiostri di nuova generazione, di passare da 50 litri di consumo acqua – metodo di stampa tradizionale – fino a 1 litro per metro di poliestere, con emissioni di CO2 che si riducono fino al 90% e consumo di energia ridotto del 57%.

 Loris Cecchini, nato a Milano nel 1969,  vive e lavora a Berlino. Fra gli artisti italiani più affermati a livello internazionale nell’ultimo decennio, ha esposto le sue opere in tutto il mondo con mostre personali in prestigiose istituzioni museali quali il Palais de Tokyo di Parigi, il Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne Métropole, il PS1 di New York, lo Shanghai Duolun MoMA, il Museo Casal Solleric di Palma di Maiorca, il Centro Gallego de Arte Contemporaneo di Santiago de Compostela, il Kunstverein di Heidelberg, la Fondazione Teseco di Pisa, Quarter di Firenze, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e altri ancora. Loris Cecchini ha partecipato a rassegne internazionali e a numerose mostre collettive fra le quali la 49° Biennale di Venezia, la IX e la VI Biennale di Shanghai, la XV e la XIII Quadriennale di Roma, la Biennale di Taiwan a Taipei, la Biennale di Valencia, la XII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, il Ludwig Museum di Colonia, Palazzo Fortuny di Venezia, Macro Future a Roma ecc. Ha inoltre realizzato installazioni site specific permanenti, in particolare nel 2012 a Villa Celle Pistoia e nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze. Nel suo lavoro fotografia, collage elettronici, disegno, scultura e installazione si fondono in una poetica unitaria dove la trasfigurazione è l’elemento cardine. Sia nelle fotografie che nelle sculture, la revisione di un’idea ampia di “modello” passa per la rielaborazione di forme familiari del nostro quotidiano trasferite in una visione alterata che sfida la percezione dello spettatore. L’aspetto più interessante della sua produzione artistica è l’abituale attitudine di Cecchini a muoversi sul confine tra naturale e artificiale, tra produzione seriale e sospensione poetica.

Francesco Simeti, nato a Palermo nel 1968 e laureato in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Francesco Simeti vive e lavora a Brooklyn, New York. Artista italiano fra i più apprezzati a livello internazionale, Simeti è attualmente impegnato in diversi progetti di arte pubblica negli Stati Uniti, fra cui la fermata di Brooklyn della metropolitana di New York, e ha realizzato installazioni site specific in diversi spazi museali fra cui il MACRO di Roma, il Risd Museum di Providence, Art & Idea Gallery di Mexico City, la Columbia University a New York. Il suo lavoro è stato esposto alla 9° Biennale di Shanghai, da poco terminata, alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo nella personale An Artful Confusion e, tra gli altri, al MASS MoCA, Massachusetts, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, al Mu.dac, Musée de Design et d'Arts Appliqués Contemporains di Lausanne, presso l’Institute of Contemporary Art di Philadelphia e il Museo Riso di Palermo. Alcuni dei suoi wallpaper sono stati acquisiti da importanti collezioni museali internazionali come Smithsonian Cooper Hewitt, National Museum of Design di New York, Victoria and Albert Museum di Londra, Fabric Workshop and Museum di Philadelphia. Il suo lavoro trae spunto dall’ambiguità che nella stampa caratterizza il rapporto tra forma e contenuto creando una sorta di paesaggio continuo e infinitamente mutevole. Nella sua ricerca si sottolinea da un lato quell’interesse per il fattore estetico che rischia di negare il contenuto stesso delle immagini, dall’altro il rischio dell’appiattimento dato dall’eccesso di informazione visiva. Il primo impatto con i suoi pattern ornamentali provoca un piacere estetico e una sensazione rassicurante; a uno sguardo più attento però, non sfuggono dettagli inaspettati.

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