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Benvenuti al Null Stern Hotel, il primo albergo al mondo senza pareti né soffitti

Sembra più un set cinematografico che una stanza d’albergo ma il Null Stern Hotel sulle Alpi svizzere è un hotel a tutti gli effetti dove le camere hanno solo gli arredi e c’é persino il maggiordomo. La struttura ha già registrato il tutto esaurito.
A cura di Clara Salzano
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Quando Gino Paoli cantava "Il cielo in una stanza" forse aveva in mente qualcosa di simile al Null Stern Hotel, l'unico albergo al mondo senza pareti né soffitti. Questa originale struttura all'aria aperta sulle Alpi Svizzere ha già registrato il tutto esaurito e ha centinaia di persone in attesa di una possibilità di soggiorno, nonostante non ci siano neppure i servizi igienici e altri servizi.
L'hotel Null Stern ha solo un letto matrimoniale, un comodino e delle lampade, su un prato in cima ad una montagna, ma il panorama che si può godere da qui è da togliere il fiato.

Null Stern, che si traduce in Zero Stelle, è stato fondato nel 2008 dai fratelli Frank e Patrik Riklin e dal partner commerciale Daniel Charbonnier. Il concetto era quello di creare un luogo dove potersi rilassare immersi nella natura a 6.463 metri sopra il livello del mare sui monti Graubunden. E anche se non ci sono pareti, soffitti e il bagno più vicino è un gabinetto pubblico a dieci minuti a piedi dalla stanza, gli ospiti potranno usufruire di un maggiordomo che sarà pronto ad accoglierli e offrire loro la colazione a letto.

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Null Stern Hotel non è solo un albergo all'aria aperta: il trio di Daniel Charbonnier e Frank e Patrik Riklin, ha creato un vero e proprio hotel-marchio "il primo albergo a zero stelle al mondo". Nella città svizzera di Teufen il Null Stern Hotel è ricavato in un ex bunker nucleare che non è più un albergo oggi ma è stato trasformato in un museo. Il Null Stern Hotel sulle Alpi svizzere è al momento prenotato per ogni notte. La stanza costa SFR 250 (217 euro) a notte e le prenotazioni possono essere cancellate solo a causa del maltempo. "Anche se questa versione è radicalmente diversa da quella del bunker nucleare, l'essenza e lo spirito del concetto rimangono le stesse", ha spiegato disse Charbonnier, "per mettere l'ospite al centro dell'esperienza e per concentrarsi sull'impresa immateriale riducendo tutto il resto al minimo".

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