1.296 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Rivoluzione nel settore costruzioni: ecco il cemento che si auto-ripara

Dai Paesi Bassi arriva il bio-calcestruzzo, il primo “cemento vivente” che sana da solo le proprie crepe e inaugura l’era degli edifici biologici.
A cura di Clara Salzano
1.296 CONDIVISIONI
Immagine

L'uso del cemento è noto sin dai tempi più antichi nel settore costruzioni. Per i Romani la scoperta della pozzolana (pulvis puteolana) e del cocciopesto, risultarono una vera e propria rivoluzione nella realizzazione di opere murarie, come attesta lo stesso Vitruvio. Uno dei massimi esempi di tale nuova tecnica costruttiva è rappresentata proprio dal Pantheon a Roma che tutto il mondo ci invidia. Ma, nonostante il cemento, che diventa calcestruzzo quando unito ad aggregati di diverse dimensioni come sabbia e ghiaia, sia uno dei materiali più resistenti che si conosca, esso è soggetto a danneggiamenti e fessurazioni, non importa con quanta cura sia stato miscelato o rinforzato. Alcune volte tali crepe possono portare al collasso della struttura, o se diventano un passaggio facile per l'acqua può determinare fastidiosi effetti di umidità, ristagno, fino anche a danneggiare l'eventuale armatura di acciaio presente nella muratura. Ma Henk Jonkers della Delft University of Technology nei Paesi Bassi, ha ideato un modo per donare una vita più lunga al calcestruzzo.

"Abbiamo inventato il bioconcrete – il primo calcestruzzo che si auto-ripara con i batteri". Il bio-calcestruzzo è un "legante vivente"che sana le sue stesse crepe grazie alla presenza, nella normale miscela di cemento, di un "agente di guarigione" che resta intatto durante la miscelazione, e si attiva solo in caso di fessure e contatto con l'acqua. L'agente di guarigione è un particolare batterio, il bacillus bacteria, in grado di sopravvivere nel duro ambiente cementizio, cioè in condizioni alcaline, e produrre spore che possono sopravvivere per decenni senza cibo e ossigeno. Affinché il batterio produca poi a sua volte cemento, tale da auto-riparare le crepe, ha bisogno di cibo: una soluzione sarebbe stata lo zucchero, ma il dolcificante avrebbe anche indebolito il cemento; così Henk Jonkers ha unito alla miscela il lattato di calcio. I batteri e il lattato di calcio sono stati aggiunti in capsule in plastica biodegradabili alla miscela di calcestruzzo bagnato, e quando la crepa si manifesta e l'acqua penetra nel calcestruzzo, le capsule si aprono e i batteri si attivano. "I batteri germinano, si moltiplicano e si nutrono di lattato", spiega il microbiologo alla CNN, "e così facendo si combinano il calcio con gli ioni di carbonato per formare calcite, o calcare, che chiude le crepe". Una vera e propria rivoluzione nel mondo delle costruzioni: benvenuti edifici biologici!

Immagine
1.296 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views