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Un mondo in caduta: le foto di Sandro Giordano

Sandro Giordano è un fotografo che immortala le esilaranti cadute di vari personaggi simbolo di un’umanità rotta e scomposta che “tocca il fondo”.
A cura di Clara Salzano
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"Le mie foto sono racconti di un mondo in caduta. Ogni scatto racconta di personaggi stremati che, come in un blackout improvviso della mente e del corpo, si lasciano schiantare senza alcun tentativo di salvarsi, impossibilitati dalla stanchezza della rappresentazione quotidiana del vivere, oppressi dall’apparire piuttosto che dall’esistere", così il fotografo italiano Sandro Giordano spiega la sua serie di foto esilaranti di persone che sembrano aver appena preso terribili cadute.

Ispirato dai film di Charlot e di Stanlio e Ollio in cui ai personaggi capitano le cose più tremende, gli incidenti più gravi, Sandro Giordano, aka ‘remmidemmi' (espressione tedesca per spingere gli altri a fare casino), ha deciso di creare un continuo progetto fotografico, ‘In extremis (corpi senza rammarico)', che conta già più di 34000 followers su istangram, in cui cattura la caduta dell'uomo – letteralmente. Alla caduta generalmente le persone reagiscono prima con stupore e disagio per l’improvvisa disgrazia capitata al personaggio di turno, ma dopo qualche istante quello stesso disagio si trasforma in una irresistibile risata liberatrice. "Questo è l’effetto che voglio ricreare attraverso le foto: raccontare la tragedia ma con ironia". Nè manichini o pupazzi negli scatti del fotografo italiano, ma attori professionisti in grado di interpretare con il corpo l'invisibile: "Io nascondo il volto dei miei personaggi, perché il loro corpo parla per loro, e la caduta è il punto di non ritorno". In ogni foto le persone sono poste in posizioni scomode e fotografate da angolazioni poco lusinghiere, quasi grottesche. Sono anche circondate dai loro averi e sempre mostrati con un oggetto in mano, come se nella caduta si fossero preoccupati solo dei propri oggetti. La serie è il commento di Giordoan sulla natura travolgente della vita quotidiana e l'attaccamento della gente ai loro beni.

La speranza di Giordano è che la risata strappata allo spettatore con le sue ilari fotografie sia un auspicio a credere in futuro migliore e più autentico. "Viviamo in un mondo di volti stravolti dalla chirurgia plastica, che propone immagini “fisse”, “stereotipate”, “immagini/oggetto”, in cui la personalità si prostituisce ad un modello di marketing prestabilito. Io credo che la perfezione stà nell’imperfezione, si esprime nei contrasti forti , nella fragilità, nell’umanità che rende tutti gli individui uno diverso dall’altro. Nascondo il volto dei miei personaggi perché è il CORPO che parla di loro, e le cadute sono il punto di non ritorno. C’è un detto che dice che ”bisogna toccare il fondo per ricrearsi” ebbene la “CADUTA” dei miei personaggi è il loro ”TOCCARE IL FONDO” che significa in sostanza “LIMITE” oltre il quale non si può più “SPINGERE IL FALSO SE’” e ognuno di loro salva un oggetto che trattiene in mano che simbolizza proprio questa falsificazione. Non solo gli oggetti esprimono questa finzione, ma anche il vestito che indossano, le pettinature, la location! Tutto quello che è visibile nella foto rappresenta la loro finzione mentre il CORPO frantumato esprime la VERITA’ che per esprimersi deve appunto schiantarsi!".

In Extremis (bodies with no regret) – “Battute buttate”
In Extremis (bodies with no regret) – “Battute buttate”

(Images credit: ©Sandro Giordano – facebook: facebook.com/remmidemmi.22 )

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