Alla Biennale di Architettura 2021 è stato creato l’Ospedale del Futuro post covid
È stato presentato in anteprima internazionale alla 17.Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia a cura di Hashim Sarkis il cortometraggio "Hospital of the Future" di OMA / Reinier de Graaf che riflette sul futuro degli ospedali dopo la pandemia da Coronavirus. Qual è il futuro dell'ospedale? La tecnologia può salvarlo? La sua architettura può accogliere qualsiasi ulteriore interruzione che il futuro potrebbe avere in serbo? Sono questi gli interrogativi a cui da risposta il film prodotto da OMA.
Prima della pandemia nessuno avrebbe mai immaginato quale ruolo gli ospedali avrebbero ricoperto in tutto il mondo condizionando il modo di vivere insieme. "Il 21° secolo si è annunciato come un'era di buona salute: le epidemie mortali erano un ricordo del passato, malattie precedentemente fatali si sono trasformate in condizioni croniche per tutta la vita.", spiegano gli architetti di OMA, "La vita eterna sembrava una probabilità imminente. Ma la buona salute difficilmente ha segnato la fine dell'assistenza sanitaria. Più invecchiamo, maggiore sarà la cura di cui avevamo bisogno. Poiché il costo dei servizi medici è aumentato vertiginosamente, la fornitura di assistenza sanitaria è stata sempre più relegata all'economia di mercato. La nostra salute è diventata una responsabilità personale, il risultato di come (in modo sano) abbiamo scelto di condurre le nostre vite. In questi tempi eccezionali, i limiti di questa logica vengono messi a nudo. In balia di un sistema che raramente ha il tempo di guardare avanti, l'ospedale soccombe a budget limitati, brief gonfiati, scarsità di medicinali, personale e, in ultima analisi, spazio". Ecco perché l'ospedale è entrato in prima linea nel dibattito architettonico.
L'Ospedale del Futuro sarà in mostra all'Arsenale, in fondo alle Corderie, in un contesto caratterizzato da tendaggi ospedalieri straordinari e letti da ospedale da campo acquistati dall'esercito italiano. Figure a grandezza naturale ispirate al Modulor Man di Le Corbusier rappresentano pazienti affetti da afflizioni comuni contemporanee, mettendo in discussione la nozione di standard di salute ideale. Il film fa parte di un progetto di ricerca sul futuro dell'assistenza sanitaria avviato da OMA nel 2019.