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Baikonur, la base di lancio sovietica caduta nell’oblio

Il primo aereo spaziale sovietico Buran fu inviato in risposta allo Space Shuttle degli Stati Uniti nel 1988 dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Oggi questo luogo è in completo abbandono e il fotografo-esploratore Jonk ha viaggiato di notte per 20 km attraverso il deserto del Kazakistan per fotografarlo. Il suo reportage è un libro edito da Jonglez.
A cura di Clara Salzano
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L'elenco degli edifici abbandonati di epoca sovietica è una lista lunga e suggestiva che da sola varrebbe un viaggio. Il fotografo-esploratore Jonk viaggia il mondo alla ricerca di luoghi abbandonati da immortalare nei suoi scatti. La sua ultima avventura lo ha portato nel deserto del Kazakistan dove ha percorso 20 chilometri per entrare di nascosto negli hangar abbandonati del cosmodromo di Baikonur. Qui nel 1988 fu lanciato il primo spazioplano sovietico, Buran, in risposta allo Space Shuttle degli Stati Uniti. In seguito parte della struttura è caduta completamente in disuso e oggi è un luogo nell'oblio.

Il cosmodromo di Baikonur in Kazakistan è stato costruito dai sovietici negli anni Cinquanta. La struttura ha vissuto il suo momento d'oro nel 1988, durante la Guerra Fredda, quando da qui fu lanciato il primo spazioplano sovietico Buran, in risposta allo Space Shuttle degli Stati Uniti. In seguito, sotto la presidenza di Boris Eltsin, il programma Buran, che in russo significa “Tormenta”, è stato interrotto nel 1993. Il cosmodromo di Baikonur cadde dunque in disuso, le sue parti sono state smembrate. All'interno degli hangar abbandonati sono state lasciate anche due navicelle. Il fotografo-esploratore Jonk ha fotografato per la prima volta questo luogo suggestivo. Le sue foto sono state pubblicate nel libro “Baikonur, Vestiges of the soviet space programme” edito da Jonglez.

Oggi Baikonur è considerato il sito di esplorazione urbana più importante del mondo. Per fotografare il cosmodromo di Baikonur, Jonk ha viaggiato di notte per 20 km attraverso il deserto del Kazakistan. Il reportage fotografico è stato realizzato dopo essersi intrufolato di nascosto negli hangar abbandonati e dopo aver trascorso all'interno del cosmodromo abbandonato per tre notti per realizzare il volume “Baikonur, Vestiges of the soviet space programme”. Le fotografie di Jonk testimoniano la suggestione della parte in disuso del cosmodromo e rivelano il fascino della decadenza di questo spazio abbandonato, affiancando le immagini con descrizioni dell'incredibile avventura di visitare un luogo davvero unico.

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