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CityLife a Milano: Bjarke Ingels progetta la nuova porta d’ingresso

Sarà Bjarke Ingels e il suo studio danese BIG, uno dei più importanti al mondo, a completare il quartiere di City Life con un portale di accesso all’area che, con il Dritto di Isozaki, lo Storto di Hadid e il Curvo di Libeskind, stanno rivoluzionando la zona a nord ovest di Milano. Il progetto di BIG si ispira agli assi e alle porte di ingresso tipiche di Milano.
A cura di Clara Salzano
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Nuovi uffici, un albergo, spazi pubblici e aree verde stanno per essere realizzate nel quartiere di CityLife a Milano. Ad aggiudicarci l'ambito progetto per una delle aree di sviluppo più interessanti d'Europa è stato Bjarke Ingels e il suo studio danese BIG che hanno vinto il concorso internazionale, superando importanti studi come UNstudio, Dominique Perrault, Antonio Citterio e Carlo Ratti. Il progetto di Bjarke Ingels andrà a completare l'area nord di Piazza Tre Torri e porta sul sito, dopo Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, una delle firme di architettura più ambite. Bjarke Ingels realizzerà due edifici simmetrici uniti da una leggere copertura arcuata sotto cui si sviluppa un porticato che sarà la porta di accesso all'area di City Life dalla stazione della metropolitana di Domodossola. Il progetto è un omaggio al concetto di asse urbanistico ed esalta la simmetria e l'assialità già esistenti nel lotto.

Bjarke Ingels ha progettato la nuova porta d'ingresso a CityLife. Il portale, caratterizzato da un lungo porticato, si inserisce in un'area più ampia che completa il lotto di progettazione già segnato dalle tre torri progettate da Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind. CityLife fa parte della riqualificazione dell'area ex-Fiera a nord ovest di Milano, considerata uno dei maggiori interventi urbanistici in corso in Europa, e il suo skyline sta rivoluzionando la città cosìche si candida ad essere il principale portale per l'Europa. Il progetto di Bjarke Ingels caratterizzerà l'area di Citylife insieme al Dritto di Isozaki, lo Storto di Hadid e il Curvo di Libeskind, e alle nuove residenze progettate dagli stessi archistar e costituirà "il nuovo portale di accesso a CityLife da nord" pronto entro il 2023.

Il progetto di Bjarke Ingels

La nuova porta di accesso di CityLife da nord si inserisce all'interno di un progetto che si sviluppa su un'area di 53.500 m2. Il progetto di Bjarke Ingels non competerà in altezza con le tre torri di Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind ma si assesterà su un livello più basso con un progetto suddiviso in tre elementi ma concepito come unico. Intitolato CityLife Milan, il piano di BIG prevede la realizzazione di due edifici simili, ma non uguali, e simmetrici, uniti da una copertura arcuata che crea un esile porticato grazie al quale l'area sarà fruibile tutto l'anno. "Le due parti del sito sono oggi disconnesse da una grande rampa per auto che domina l'esperienza per i pedoni che entrano nel sito.", spiega l'architetto danese, "Proponiamo di rimuovere la rampa dell'auto e creare due singoli edifici collegati da una struttura del tetto sospeso lunga 140 m, che forma un generoso portico su scala urbana come l'ingresso di CityLife".

I due edifici accoglieranno rispettivamente uffici e 120 camere di albergo. Sono caratterizzati da un design a terrazzamenti con ampie corti interne per consentire agli spazi interni di essere illuminati da luce naturale e creare dei giardini dove rilassarsi. Entrambi gli edifici saranno dotati di terrazze giardino, una per gli uffici con vari servizi e l'altra con piscina per gli ospiti dell'albergo e vista mozzafiato sul sito di CityLife. Trasparenza e leggerezza caratterizza tutti i volumi dove grandi vetrate continue e numerosi spazi comuni, alcuni all'aperto altri al chiuso openspace, rendono l'ambiente vivibile e favoriscono l'interazione sociale. "Mentre gli edifici sono estroversi e accoglienti per il pubblico, c'è anche un ambiente tranquillo nei cortili per i suoi occupanti. Due cortili privati consentono ai dipendenti di godere di un luogo di tregua durante la giornata lavorativa, mentre l'ampio regno pubblico coperto centrale diventa un dono per la città di Milano. Sotto i tetti curvi, gli edifici non sono mai entità autonome, anzi fanno parte di una rete più ampia: un campus collegato da ricchi spazi pubblici e contesto urbano complesso". L'orientamento degli edifici è stato studiato per garantire le migliori prestazioni energetiche delle costruzioni.

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Caratteristica principale del progetto è la presenza di un lungo porticato, di circa 140 metri, che collega i due blocchi simmetrici.  Il porticato costituto da esili colonne incornicia la Piazza Tre Torri e sarà coperto da pannelli fotovoltaici che renderanno il progetto sostenibile: "Tradizionalmente, un portico viene utilizzato come dispositivo per risolvere molteplici sfide contestuali. È un'estensione di uno spazio interno verso l'esterno, che consente di godere del clima durante tutto l'anno. Proponiamo un portico creato da una struttura sospesa.", racconta  Bjarke Ingels, "Con un tetto leggero e sottili colonne che lavorano in tensione per impedire il sollevamento, il baldacchino dell'edificio funge da portico inverso che confonde il confine tra pubblico e privato, interno ed esterno". Il portico renderà il sito di CityLife vivibile tutto l'anno

Il concept di Bjarke Ingels

Il design del complesso progettuale di BIG è stato guidato dalla presenza dell'Asse Domodossola che collega Largo Domodossola e Piazza Amendola. "Durante la storia urbana di Milano, un asse è tradizionalmente simboleggiato da una serie di edifici gemelli e un cancello.", spiega  Bjarke Ingels, "Con CityLife, l'edificio gemello crea una nuova tipologia che sfoca il confine tra interno ed esterno, creando sia un'entrata che una destinazione significativa per Milano". Come storicamente gli assi che caratterizzavano l'accesso ad una città erano caratterizzati da due edifici simmetrici posti ad ingresso, così nel progetto di Bjarke Ingels sono stati disegnati due edifici, anche se di altezza diverse, che creano come una porta d'ingresso al sito. La disposizione degli edifici e la presenza del portico centrale che unisce i due volumi, unificando il progetto, si basa sull'intersezione di due circonferenze immaginarie: la prima circonferenza individua i due edifici e indica il tracciato del porticato, la seconda circonferenza abbraccia i due edifici già esistenti che segnalano l'ingresso dell'Asse Domodossola con l'intera area a nord di CityLife. Nell'intersezione tra le due circonferenze sorgerà un'estesa area verde che offrirà nuovi spazi comuni e ancora più vivibilità al quartiere e alla città di Milano.

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