Coronavirus: come il design può fermarne la diffusione
Sono 81 le vittime del Coronavirus di Whuan in Cina accertate fino ad oggi e il numero delle persone infettate è salito a 2744 a partire dal 1 dicembre, data individuata dell'inizio del contagio. Il virus si sta diffondendo anche in altri paesi come Corea, Giappone, Thailandia e anche negli Stati Uniti d'America con due infetti. Si fa dunque sempre più necessario informare rapidamente le persone e trovare un modo interattivo, facile e veloce per informare il maggior numero di persone e la risposta arriva dal mondo del design.
Generalmente le informazioni riguardanti i contagi arrivano sotto forma di tabelle di dati. I dati spesso risultano poco leggibili e comprensibili a chi non è del settore, così la Dottoressa Stephanie Evergreen, specialista nella comunicazione di dati, ha suggerito di usare altro modi per fornire informazioni riguardo al Coronavirus, definito anche con la sigla "2019-nCoV". Al posto delle tabelle di dati, sarebbe preferibile indicare le informazioni riguardanti la diffusione del virus attraverso delle mappe dove, ad esempio, si mostrano le aree in cui è stato diffuso il 2019-nCoV con un colore come il rosso. In questo modo al pubblico salterà subito all'occhio in quale paese bisogna allarmarsi e dove invece non si corre il rischio di contagio.
Sensibilizzare l'opinione pubblica è un dovere dei funzionari della sanità pubblica e della stampa. Per riuscirci è essenziale trovare un modo più interattivo, esplorativo, bello, quasi artistico, che abbia più senso per tutti, rapido e facile da comprendere da persone di diversa età, abilità e lingua. "I funzionari della sanità pubblica dovrebbero prendere atto della visualizzazione dei dati e dei progetti di successo utilizzati in altre campagne di sensibilizzazione.", spiega Stephanie Evergreen, "E noi, il pubblico, dovremmo chiedere i dati, presentati con messaggi chiari e immagini forti". Un altro modo per fornire informazioni riguardo il virus è appunto con una comunicazione innovativa ad esempio, nella fase definita "So What", attraverso icone che mostrino le conseguenze della malattia che siano dunque in grado di tranquillizzare le persone che, nonostante sia diffuso il virus, l'incidenza si conosce ed è controllata.