Denver, apre la prima Chiesa Internazionale della Cannabis
La Chiesa Internazionale della Cannabis è la casa spirituale per tutti coloro che considerano la cannabis parte integrante del proprio percorso. Il primo luogo al mondo che accoglie questa disciplina è sorto a Denver, in Colorado, all'interno di un edificio di 113 anni trasformato in uno spazio d'arte e libertà. Non si venderà marijuana o altri accessori, ma la Chiesa Internazionale della Cannabis darà alla gente uno spazio per incontrarsi e utilizzare la cannabis.
La Chiesa Internazionale della Cannabis è una congregazione non-profit, che ha scelto Denver come primo luogo di ritrovo di grandi dimensioni in tutto il mondo in cui chi consuma cannabis per raggiungere i propri obiettivi spirituali, può farlo legalmente e senza timori. La nuova comunità si è installata all'interno di un edificio di oltre 100 anni i cui interni sono stati trasformati grazie all'intervento dell'artista spagnolo Okuda San Miguel con disegni dai colori vivaci ovunque, dal soffitto della cappella alle pareti della navata. Il murale sulla parte esterna della chiesa è stato dipinto invece dall'artista Kenny Scharf. È un'esperienza incredibile camminare in una chiesa di oltre un secolo fa invasa dal colore.
I membri della congregazione si chiamano “Elevationists”, che credono nel potere di realizzazione spirituale attraverso l'uso rituale della cannabis. “La nostra posizione nella vita è che la cannabis è un sacramento e la usiamo per elevare la nostra vita e raggiungere una migliore versione di noi stessi”, ha spiegato Lee Molloy, uno dei membri della chiesa. La Chiesa Internazionale della Cannabis ha però bisogno di fondi e donazioni perché l'edificio in cui sorge ha bisogno di riparazioni essenziali, manutenzione e accessibilità per le persone con disabilità. L'obiettivo non è solo il regolare ed efficiente funzionamento degli spazi, ma anche dotare la Chiesa di rampe ed altri accorgimenti per persone a ridotta mobilità: la Chiesa Internazionale della Cannabis è infatti oggetto di una campagna di crowdfunding. I vicini non hanno nascosto una certa preoccupazione: anche se tutti hanno apprezzato il restyling del vecchio edificio e la nuova Chiesa, i dubbi su come i nuovi inquilini utilizzeranno i nuovi spazi restano.