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Effetto Erasmus: sempre più architetti italiani lavorano all’estero

Al MAXXI una mostra fatta di viaggi, esperienze e ritorni, per raccontare la storia di tanti architetti italiani che sono partiti e hanno trovato fortuna lontano.
A cura di Clara Salzano
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Il numero dei progettisti italiani che scelgono di trasferirsi in altri paesi è sempre crescente. Brasile, Stati Uniti, Russia, Germania: è Erasmus Effect-Architetti Italiani all'estero, una mostra a cura di Pippo Ciorra, fino al 6 aprile 2014 al MAXXI di Roma, che documenta un aspetto particolare dell’architettura contemporanea italiana.

Lina Bo Bardi, Museu de Arte de São Paulo (MASP), San Paolo, Brasile, 1957-1968. Image credit: Nelson Kon
Lina Bo Bardi, Museu de Arte de São Paulo (MASP), San Paolo, Brasile, 1957-1968. Image credit: Nelson Kon

Una lanterna urbana in legno e vetro in Norvegia, una struttura per raccogliere acqua in Etiopia, il MoMA di Chengdu in Cina, un museo in un tunnel per sottomarini in Albania, una casa che si fonde nel paesaggio in Israele. Erasmus Effect: Architetti italiani all’estero documenta le “traiettorie” dei nostri progettisti, che spesso partono da studenti o da neolaureati a caccia di impieghi, ma che con sempre più frequenza traslocano studi indipendenti affermati, in cerca di nuovi mercati. Il giovane architetto entra quindi di diritto a far parte della categoria dei giovani cervelli in fuga.

Benedetta Tagliabue – EMBT- Scottish Parliament, Edimburgo, UK, 1998-2004. Image credit: Scottish Parliament Corporate
Benedetta Tagliabue – EMBT- Scottish Parliament, Edimburgo, UK, 1998-2004. Image credit: Scottish Parliament Corporate

La mostra raccoglie e racconta molte storie: da espatri storici come quelli di Bo Bardi, Soleri, Belluschi, alle storie di giovani architetti che dimostrano come sia possibile realizzarsi e realizzare architettura di qualità, grazie alla spiccata flessibilità mentale e al grande spirito di adattamento che da sempre contraddistingue la cultura italiana. Tra i più recenti esempi la mostra presenta Benedetta Tagliabue, attiva a Barcellona da un paio di decenni, i Lot-Ek – autori dell’allestimento della mostra costituita quasi solo da frammenti di container da trasporto- ed Elisabetta Terragni entrambi a New York, Carlo Ratti a Boston, lo studio LAN a Parigi e molti altri che descrivono un fenomeno che va ben oltre i confini europei e nel quale ormai il desiderio di esperienze all’estero si intreccia con la congiuntura economica e con le difficoltà dell’architettura in Italia.

Barozzi / VeigaMCBA - Nouveau Musée Cantonal des Beaux- Arts de Lausanne. Losanna, Svizzera, 2012-in progress
Barozzi / Veiga
MCBA – Nouveau Musée Cantonal des Beaux- Arts de Lausanne. Losanna, Svizzera, 2012-in progress

Erasmus Effect è una rassegna di progetti importanti realizzati da italiani ai quattro angoli del pianeta: attraverso modelli, disegni, fotografie, video e animazioni si racconta l’ampiezza e la quantità del lavoro dei nostri progettisti all'estero. Da pioneri come Lina Bo Bardi che in Brasile ha realizzato il Museo d’Arte di San Paolo o Romaldo Giurgola negli USA e poi in Australia (suo il Parlamento a Camberra), le cui storie si intrecciavano con le vicende politiche nazionali e internazionali, fino agli stessi Renzo Piano e Massimiliano Fuksas, che hanno costruito all’estero il successo necessario per poi imporsi in Italia, l’obiettivo della mostra è di raccontare e presentare la mappa contemporanea dell’architettura e della creatività italiana nel mondo.

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