Enormi fiori su un palazzo a Milano: da Prada a Gucci, la street art diventa marketing e invade le città
Passeggiando nella zona di Garibaldi e Moscova a Milano, e più precisamente in Largo La Foppa, è impossibile non notare l'enorme murale che decora la facciata di un edificio. Alzando gli occhi, nei pressi dell'iconico Radetzky Café, si resta sempre affascinati dal caratteristico telo urbano di 176 metri quadrati che, dal 2017, pubblicizza l'immaginario di Gucci a Milano e nel mondo. Si tratta infatti del primo Art Wall della moda che rappresenta la perfetta collaborazione tra marketing e arte contemporanea. Dopo Gucci, anche altri marchi della moda hanno utilizzato la street art per comunicare. Last but not least Prada, che ha realizzato il suo primo involucro floreale di un intero edificio in via Spallanzani a Milano in occasione della campagna FW21 ed è solo il primo dei vari interventi che precedono le sfilate.
Prada in Via Spallanzani a Milano
Prada ha svelato la prima delle sorprendenti "incursioni" urbane previste dalla maison del lusso italiana in vista della sfilata Prada FW21. Mancano infatti pochi giorni all'inizio della Milano Fashion Week FW 2021 e la città inizia già a percepire la frenesia e la tensione che anticipano gli esclusivi eventi della moda. In occasione della campagna FW21 Prada ha scelto di ramificarsi nel tessuto urbano con una serie di iniziative sperimentali, che vanno dal digitale al fisico, in diverse città del mondo, che raccontano la Collezione Prada autunno/inverno 2021. L'intervento in Via Spallanzani 18, a Milano, rientra nella campagna Feels Like Prada con cui il marchio intende plasmare la vita attraverso l'obiettivo di Prada. Così l'involucro floreale completato ieri nel capoluogo meneghino ricopre un edificio da una parete all'altra rendendolo texture Prada. L'opera prende possesso di un luogo milanese, rendendo gli oggetti tattili, per trasferire la visione del marchio e il desiderio di condivisione e di attesa della sfilata PradaFW21: "È quello che – sempre – si sente come Prada".
Gucci Art Wall in Corso Garibaldi a Milano
La genesi di ogni murale o involucro della Moda sugli edifici delle città, non c'è dubbio, è da attribuirsi a Gucci. Gucci Art Wall in Corso Garibaldi a Milano, ad oggi, è l'emblema dell'unione di marketing e arte contemporanea che ha fatto di una parete cittadina un'attrazione iconica mondiale. L'idea è di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, che nel 2017 decide di abbandonare i soliti e banali cartelloni pubblicitari e trasformare il muro di un edificio nella sua tela bianca, in contemporanea a New York e a Milano. Il progetto era quello di rendere una parete cittadina intera un enorme cartellone pubblicitario, creando una collaborazione tra moda, street art e istituzioni pubbliche e private. Nasce Gucci Art Wall, che viene affidato, di volta in volta, ad un artista diverso in occasione del lancio di un prodotto o di una campagna Gucci.
Il primo Art Wall Gucci milanese risale al 2017 ed è opera dell'artista Jayde Fish che ricopre la facciata cieca dell'edificio di Largo La Foppa con l'ironica scritta “Common sense is not that common”. Segue l'artista inglese, Angelica Hicks, scoperta proprio da Alessandro Michele su Instagram, che rappresenta due giovani donne, vestite di Gucci, sormontate dalla scritta “Freaks and Geeks”. Il vero sodalizio arriva con lo spagnolo Ignasi Monreal, a cui Gucci affida tre art wall, l'ultimo dei quali è una vera e propria opera d'arte contemporanea su una parete di 176 metri quadrati. Realizzata in occasione della campagna pubblicitaria Spring/Summer 2018, l’illustrazione di Monreal è ispirata alla coppia del ‘Ritratto dei coniugi Arnolfini’ di Jan van Eyck, famoso dipinto del 143, e de ‘Il Giardino delle delizie’ di Hieronymus Bosch (1490-1500) che riuscivano ad immergere i passanti nel mondo onirico dell'artista e favoloso di Gucci. L'ultimo Gucci Art Wall in largo Foppa fa riferimento alla campagna Vault Gucci che ha trasformato la parete dell'edificio in un caleidoscopio di imponenti righe che creano un’esplosione di colori nei dettagli della città.
L'arte e la moda al servizio del patrimonio culturale
Sappiamo quando la moda ha iniziato a fare delle città le proprie tele bianche della creatività. Le domande che restano sono: "come?", "perché?". Il sodalizio della moda con la street art deve la sua ragion d'essere ad un esclusivo modello di finanziamento che permette di valorizzare, proteggere e promuovere il patrimonio culturale italiano ed internazionale attraverso la collaborazione tra istituzioni pubbliche e strutture private. Urban Vision, leader del settore, ha collaborato dall'inizio con Gucci, permettendo di sostenere i costi dei restauri di monumenti e di riqualificazione di siti architettonici, artistici e persino di aree urbane attraverso la collaborazione tra le istituzioni pubbliche e i marchi leader mondiali, nel maggior rispetto possibile per l’ambiente. In altre parole, le aziende private pagano per realizzare le proprie opere sui muri delle città; i soldi versati vengono investiti in manutenzione urbana o in progetti di recupero monumentali, scultorei e pittorici che preservano e valorizzano il nostro patrimonio culturale, oltre ad abbellire, spesso, intere porzioni di città