Estate rurale: 10 mete imperdibili nel Parco Nazionale del Gran Sasso
"Un’isola schiacciata tra un mare esemplare e due montagne che non è possibile ignorare, monumentali e libere: se ci pensi bene, il Gran Sasso e la Majella son le nostre basiliche, che si fronteggiano in un dialogo molto riuscito e complementare.", con queste parole Ennio Flaiano descriveva la sua terra. Perché l'Abruzzo è una magnifica sorpresa, un territorio da esplorare, in cui perdersi e inebriarsi, ancora selvaggio, brullo e così autentico. E se le tendenze per l'estate 2021 indicano una crescente richiesta per vacanze rurali, l'Abruzzo è la regione ideale in cui recarsi per praticare un turismo lento alla riscoperta dei tratturi, gli antichi sentieri percorsi dai pastori durante la transumanza che oggi rappresentano magnifici itinerari di trekking per raggiungere i piccoli borghi ed approfondire le tradizioni locali che proprio grazie ai pastori si sono tramandate.
Rifugio Gran Sasso
Il nostro tour alla scoperta dell'Abruzzo parte dal Rifugio Gran Sasso, un incantevole dimora immersa nella tranquillità della natura e a pochi metri dalla Fonte Annorsi e la sua preziosa acqua sorgiva. Il Rifugio si raggiunge attraverso una piccola strada sterrata che già ti immerge in un paesaggio bucolico unico. La struttura era in passato una stalla per le pecore, che dopo anni di abbandono, ha trovato una seconda vita grazie ad una sapiente ristrutturazione che ha reso possibile una conversione della struttura a fini residenziali e ricettivi. La casa si sviluppa su tre livelli: al livello stradale si trova il garage dove lasciare l'auto, la bici o qualsiasi altro veicolo, anche la slitta in pieno inverno; dal garage c'è un accesso diretto alla casa passando per la sala del ping pong; al primo livello si trova la casa con tre camere da letto matrimoniali e bagno privato caratterizzate dal tetto in legno a vista. Il soggiorno e la cucina costituiscono un unico ambiente raccolto e ben fruibile. La ristrutturazione, pur nel rispetto della preesistenza e del magnifico contesto, si è avvalsa delle più recenti tecnologie che hanno permesso di installare l’impianto termico a pavimento e la struttura ventilata del tetto. Gli interni sono stati progettati in ogni dettaglio con boiserie e altri elementi in legno per rendere gli ambienti caldi ed accoglienti. La casa è inoltre circondata da un ampio giardino dove godere di ore di pace e relax. Il secondo livello della casa è una magnifica terrazza con vista sul Gran Sasso e la natura incontaminata tutt'attorno. Ammirare il tramonto da qui e rilassarsi fa dimenticare ogni preoccupazione.
I tratturi
"Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti.", scriveva Gabriele D’Annunzio. E per chi è appassionato di slow tourism, il Parco Nazionale del Gran Sasso offre l'occasione di ripercorrere e riscoprire gli antichi tratturi, ampi sentieri erbosi che i pastori del Centro e Sud Italia percorrevano durante la transumanza, oggi diventati itinerari di trekking perfetti per esplorare la regione, raggiungere i piccoli borghi e approfondire le tradizioni locali che proprio grazie ai pastori si sono tramandate. Ed è proprio l'incontro con uno degli ultimi pastori del Gran Sasso da generazioni che ci ha permesso di immergersi nella cultura pastorale abruzzese in prima persona e nella produzione del pecorino sotto la sapiente guida di Giuseppe presso l’azienda Zootecnica del Gran Sasso dove da generazioni viene prodotto il famoso Pecorino, il Canestrato di Castel del Monte.
Campo Imperatore
Da "Il deserto dei Tartari" a "Il nome della rosa", da "King David" a "Così è la vita" di Aldo, Giovanni e Giacomo, a tutta la serie di "Trinità" con Bud Spencer e Terence Hill, Campo Imperatore è senza dubbio una delle meraviglie d'Abruzzo, set ideale di numerosi spot pubblicitari, video musicali e meravigliosi film. Chiamato anche il "piccolo Tibet", è una pianura a quasi 1.800 metri di altitudine, che la lenta scomparsa dei ghiacciai ha reso particolarmente dolce nelle forme. Da qui si vede il Gran Sasso, il "Tetto dell'Appennino": la montagna abruzzese per eccellenza, dominata dal Corno Grande e dalle sue quattro cime. L'altopiano di Campo Imperatore è il più esteso d'Italia: lungo circa 20 km e largo da 3 a 7 km. Con i suoi infiniti pascoli è da sempre utilizzato per l'alpeggio estivo di armenti e greggi, anche per le numerose peculiarità floristiche e faunistiche e per i suoi interessanti aspetti geologici e geomorfologici. Parte fondamentale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il "piccolo Tibet" offre numerosi sentieri escursionistici, da percorrere a piedi, in bicicletta, a cavallo o con gli sci di fondo, viste le ottime nevicate invernali.
Borgo Santo Stefano
Santo Stefano di Sessanio è uno dei centri storici più rinomati d'Abruzzo, simbolo vivente di recupero del territorio, dove regna il silenzio e un'atmosfera incantata ad alta quota. Inserito nel Club dei Borghi più belli d'Italia, sembra che qui il tempo si sia fermato. Santo Stefano di Sessanio è, tra i monumenti dell'uomo, forse il più suggestivo dell'intero Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Costruito in calcare bianco, il paese fu feudo della famiglia Medici di Firenze. Il borgo è considerato anche tra i più belli d'Abruzzo per i suoi valori ambientali completi. Con Castel del Monte offre interessanti piste da fondo. Il piccolo borgo arroccato è inoltre famoso nel mondo perché ospita un raro e raffinato esempio di albergo diffuso tra le vecchie case abbandonate a causa dello spopolamento di Santo Stefano di Sessanio. Il paese è famoso anche come produttore di rinomate lenticchie, da sempre biologiche, caratterizzate da una qualità rara e antica che viene coltivata solo nelle aride terre di alta montagna tra i 1200 e i 1450 metri.
Rocca Calascio
Rocca Calascio e il suo castello sono famosi per essere set cinematografici di molti film famosi, come Ladyhawke (con Roger Hauer e Michelle Pfeiffer) e Il nome della rosa (con Sean Connery). Qui sono state girate anche alcune scene di The American (con George Clooney). Si tratta di un piccolo borgo posizionato tra le frazioni di Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte. È il comune più alto dell'Italia Centrale, ad un'altitudine di 1.460 metri sul livello del mare. Arroccato in cima, tra le sue viuzze e dalle terrazze panoramiche si può ammirare il bellissimo paesaggio dell'Altopiano di Campo Imperatore e le meraviglie della Majella e del Sirente. Passeggiare lungo le strette vie di Rocca Calascio, fino ai piedi della Rocca, è un viaggio sensoriale nella storia e nella cultura abruzzese indimenticabile.
Ristoranti d'eccezione
Chi al turismo lento vuole abbinare la scoperta gastronomica, sostenibile e di qualità, non ha che l'imbarazzo della scelta nell'Abruzzo rurale. Immersi nell'altopiano il più esteso d'Italia, Campo Imperatore, si trovano due realtà culinarie uniche e sbalorditive: il Ristoro Mucciante e il Rifugio Recollo. Il Ristoro Mucciante è il posto perfetto per un pranzo – picnic all'aria aperta con i veri arrosticini cotti in originali e scenografici bracieri con vista mozzafiato sul Gran Sasso. Il Rifugio Recollo è posizionato al crocevia di itinerari escursionistici unici sull'altopiano di Campo Imperatore. Ai margini di un magico boschetto si trovano i tavoli e le panche di legno all'aria aperta per le giornate primaverili ed estive. All'interno il rifugio offre due accoglienti sale ristorante e cucina con prodotti rigorosamente del territorio.
Superando Campo Imperatore, attraverso le verdi colline fiorite, nel silenzio assoluto della natura più rigogliosa, si giunge nel pittoresco borgo di Santo Stefano di Sessanio dove, tra la candida pietra e le strette vie, si cela il ristorante La locanda sotto gli archi che è un piccolo gioiello di gastronomia. Il menù proposto dal ristorante parte dall’utilizzo esclusivo di colture autoctone fino alla presentazione domestica delle pietanze nel piatto. Lo spazio interno, ricavato in seguito ad un restauro conservativo prezioso, si caratterizza per i due grandi archi in pietra che poggiano su colonne di sostegno ed un camino centrale in pietra. Grande attenzione è stata posta per la proposta dei menù dello Chef Marra e per i piatti ed il vasellame in ceramica realizzati a mano e ispirati ad una ricerca sulla ceramica d’uso del Museo delle Genti d’Abruzzo e sulla cucina popolare.
Salendo, più in alto di Castel del Monte, si raggiunge il piccolo borgo di Rocca Calascio, dove, appena superata la porta d'ingresso del paese, si viene accolti dagli odori inebrianti e i vivaci rumori della Taberna Rocca Calascio, un piccolo e incantevole ristorante ai piedi dell’antico castello di Ladyhawke. Poso a circa 1.400 metri di altezza, la Taberna si presenta come un ristorante tradizionale con volta a botte e pareti di pietra bianca a vista, eppure stupisce per i suoi prodotti unici e innovativi che conquistano il palato e i sensi di viandanti e turisti che arrivano quassù, salendo a piedi lungo il crinale del castello che ha fatto sognare poeti e registi. "Il pezzo forte rimangono i nostri formaggi, a pasta morbida, semi dura e stagionati.", spiega il titolare Federico Faieta, figlio di Gianni Faieta, produttore di formaggi dal 1988, "Pecorino e grana i più richiesti dai nostri clienti che arrivano da ogni dove per degustare i nostri prodotti". Il fiore all'occhiello del menù è il loro Formaggio Gran Sasso che nasce direttamente nelle grotte ai piedi del castello di Rocca Calascio, dove viene affinato con la classica tecnica del grana ma con il 100% a latte crudo di pecora, dando vita al grana d’Abruzzo per eccellenza. "Una condizione perfetta che permette l’affinamento degli speciali formaggi della Taberna, il grana di pecora. Rocca Calascio è sede ideale per sviluppare una filosofia casearia che racconta l’Abruzzo,", continua Faieta, "non solo per via delle condizioni microclimatiche che si creano nella grotta della Taberna, ma per l’identità stessa di questo luogo incantato, punto di riferimento per la transumanza che connetteva la nostra regione al Tavoliere delle Puglie".