Firenze: il Colosso dell’Appenino nasconde un segreto
Il Parco del Pratolino è uno dei più bei parchi nei dintorni di Firenze. Situato sulle colline fiorentine, lungo la Via Bolognese, il Parco faceva parte del più grande possedimento della famiglia dei Medici a Firenze nel 1568, oggi chiamata Villa Demidoff. La leggenda narra che Francesco aveva comprato l'allora Paggeria Medicea di Pratolino come regalo di nozze per la sua sposa Bianca. Lo scopo era farne un lussuoso albergo da favola e Bernardo Buontalenti fu l'architetto scelto pre trasformare questo zona selvaggia sulle colline fiorentine in un luogo da sogno. Oggi della villa e del parco di epoca rinascimentale resta molto poco ma abbastanza sufficiente da far percepire lo splendore di un tempo
Paragonato alla Versailles di Firenze, il Parco Pratolino era un tipico giardino rinascimentale. E come ogni giardino nobile che si rispetti non poteva mancare la sua carica di mistero. Il Parco infatti ospita la statua del Colosso dell'Appennino realizzato dal famoso scultore Giambologna (1579-1580) come simbolo delle aspre montagne appenniniche dell'Italia. Ma ciò che all'apparenza può sembrare aspro, all'interno custodisce un segreto: la statua alta 10 metri è suddivisa in diverse cavità interne, ognuna con una funzione diverse. La grotta principale, un tempo affrescata, rappresenta il cuore e la vita pulsante del Colosso. L'acqua che sgorga dalla mano sinistra prende la sorgente dal sottosuolo; mentre si racconta che nella testa del Colosso sia nascosta un'ulteriore cavità contenente un camino: una volta acceso, sarebbe uscito del fumo dalle narici della statua a simbolo della vita del Colosso. Oggi il Parco Pratolino rappresenta un'importante riserva naturale ed è aperta al pubblico nei fine settimana e nei giorni festivi, una visita impossibile da perdere.
