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Le nuove panchine sembrano lapidi: è rivolta sul lungomare di Gallipoli

Sono durate appena 48 ore le nuove panchine sul lungomare di Gallipoli che hanno scatenato l’ironia del web per la loro somiglianza a delle lapidi.
A cura di Clara Salzano
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Dovevano servire a godere meglio del panorama che si ammira dal lungomare di Gallipoli ma hanno scatenato una vera e propria rivolta: sono le nuove panchine di Gallipoli che proprio non sono piaciute ai cittadini. Con la loro struttura monolitica assomigliano fortemente a delle lapidi, secondo molti. Ma il loro difetto non è solo di forma: a causa della presenza ingombrante delle nuove panchine, anche la visuale dell'isola di Sant’Andrea, di cui si può godere dal lungomare di Gallipoli, è ostacolata. Sul lungomare gallipolino, vicino alla chiesa di San Francesco d’Assisi e nelle vicinanza della Fontana Greca, si può ammirare anche il faro ospitato sull'Isola. Tale panorama rende quel tratto uno dei luoghi più suggestivi del borgo antico di Gallipoli, tanto da attrarre coppie di innamorati e turisti in cerca di fotografie cartolina. E così in meno di quarantotto ore le nuove panchine di Gallipoli sono state installate e rimosse dalla loro collocazione, di cui il commissario straordinario Guido Aprea dice di non essere stato informato.

Il design delle nuove panchine ha suscitato anche l'ironia del web, oltre che una rivolta dei cittadini giunti fino al Comune per ottenere la rimozione delle stesse. La forma scelta per tali arredi urbani, infatti, nonostante assecondi maggiormente la comodità della seduta con la presenza di uno schienale più alto, assomiglia fortemente a quella di una lapide, somiglianza accentuata dall'uso del marmo bianco per la loro realizzazione. E così sono apparse sempre più immagini ritoccate delle discutibili panchine in cui vengono ritratte come vere e proprie tombe, o come giacigli per mausolei, fino addirittura ad essere paragonate, data la struttura squadrata, a dei pezzi del Tetris pronti per essere incastrati. È risultata dunque inevitabile la scelta dell'amministrazione pubblica di rimuovere le criticate panchine che per il momento saranno custodite in depositi comunali nell'attesa di essere ricollocate in un futuro parco giochi previsto.

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