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Gardenhouse, l’edificio col muro vivente più grande d’America

Gardenhouse è il primo progetto statunitense dello studio MAD Architects che qui ha dato vita alla sua filosofia di design che fonde natura e comunità in un ambiente di vita urbana ad alta densità. L’edificio imita le colline adiacenti di Beverly Hills, a Los Angeles, con una facciata vegetale che costituisce il “muro vegetale più grande d’America”.
A cura di Clara Salzano
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È stato appena completato a Beverly Hills un nuovo complesso residenziale unico nel suo genere perché caratterizzato dal muro vivente più grande d'America. È il primo progetto  progetto statunitense dello studio MAD Architects che qui ha dato vita alla sua filosofia di design che fonde natura e comunità in un ambiente di vita urbana ad alta densità. L'edificio evoca le colline adiacenti di Los Angeles con la sua facciata vegetale da record. Si chiama Gardenhouse e imita appunto una piccola collina bianca sinuosa di 18 unità abitative in cima a uno spazio commerciale. Ville e alberi a grappolo di vetro bianco si sviluppano verso l'alto per delineare lo skyline di Beverly Hills e fornire un caratteristico paesaggio stradale su Wilshire Boulevard.

"Gardenhouse è una visione creativa per il futuro in cui architettura e natura si fondono per elevare l'ambiente di vita. Il primo progetto negli Stati Uniti di MAD Architects di fama mondiale, Gardenhouse reinventa lo stile di vita moderno di Beverly Hills con un ritorno alla semplicità.", così Ma Yansong, fondatore di MAD architects, presenta il primo progetto dello studio ngli Stati Uniti d'America. Il nuovo complesso è la reinterpretazione del sogno californiano della casa col cortile, caratterizzato da diciotto abitazioni con tetto a falde che si trovano in cima a una struttura a uso misto con vendita al dettaglio al piano terra da dove parte un enorme giardino verticale, il più grande del paese. un giardino che si arrampica sui muri. "Il "villaggio collinare" offre una varietà di tipologie abitative per i residenti della città, tra cui tre villette a schiera, cinque ville, due monolocali e otto condomini., continua l'architetto, "La massa del villaggio coltiva la comunità con l'ulteriore vantaggio di balconi individuali per mantenere l'indipendenza e la privacy. I residenti delle ville sperimentano un equilibrio tra pubblico e privato poiché le ville incandescenti appaiono opache dalla strada, ma rivelano una facciata trasparente che si affaccia sul giardino privato, sulla casa a schiera e sulle unità condominiali".

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Caratteristica peculiare del progetto è un "muro vivente" che riveste tutto l'edificio al pianto terra. La parete vegetale è stata progettata a basso consumo idrico di piante grasse e viti autoctone e resistenti alla siccità. La facciata espande lo spazio interno dei balconi all'esterno e funge da schermo verde naturale per i residenti del condominio. L'effetto della parete vegetale è che l'edificio di case bianche sembra essere sospeso sul verde e nasconde un cortile sopraelevato accentuato da un baldacchino di alberi e piantagioni autoctone. Al centro di questo giardino segreto c'è una fontana che scorre verso una piscina interrata sottostante che fa riferimento alle sorgenti naturali d'acqua di cui è ricca Beverly Hills. Gardenhouse fornisce un nuovo modo di vivere la propria casa fornendo nuovo modello per il vernacolo della West Coast e di Los Angeles che mette in contatto l'uomo con la natura anche in una città ad alta densità come Los Angeles.

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