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Goshiwon, le case da 4 metri quadrati della Corea del Sud

Dimenticate le ville in stile Parasite o i grattacieli, i “Goshiwon” sono unità abitative minuscole, anguste ed economiche diffuse in Corea del Sud dove si vive in circa 4 metri quadrati avendo a disposizione un letto, un water e al massimo anche una scrivania. Il fotografo sudcoreano Sim Kyu-dong ha documentato con la sua macchina fotografica le vite delle persone di un Goshiwon a Seoul.
A cura di Clara Salzano
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Photo by Sim Kyu-dong
Photo by Sim Kyu-dong

Dopo il grande successo del film Parasite, l'interesse verso la Corea è aumentato grandemente e in tanti per la prima volta hanno visto sul grande schermo le immagini di città coreane, di ville e appartamenti tipici del paese, di come si vive e cosa si lavora. Per molti la Corea del Sud era nota solo per la sua tecnologia avanzata, gli imponenti grattacieli e il cibo delizioso ma il paese ha tanti aspetti sconosciuti come i "Goshiwon", unità abitative minuscole, anguste ed economiche dove si vive in circa 4 metri quadrati avendo a disposizione un letto, un water e al massimo anche una scrivania. Si tratta di alloggi a basso costo dove abitano soprattuto i meno abbienti. Il fotografo sudcoreano Sim Kyu-dong ha documentato con la sua macchina fotografica le vite delle persone di un Goshiwon a Seoul, dove lui stesso ha vissuto per cinque anni.

넓은 줄 알았는데 누워서 다리를 쭉 펼 수 없다

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Goshiwon è una struttura abitativa tipica della Corea del Sud, simile ad un alloggio da dormitorio, apparso nel paese per la prima volta alla fine degli anni '70, soprattutto vicino alle università di Seoul. Un Goshiwon è caratterizzato da alloggi economici, per lo più di dimensioni comprese tra 3 e 6 metri quadrati, usati inizialmente dagli studenti che non potevano ancora permettersi di andare in vere e proprie case e neppure nei monolocali. Le stanze del Goshiwon sono infatti più piccole di un tipico monolocale e generalmente comprendono solo un lettino, un water e talvolta anche una scrivania. I bagni e le cucine in questa tipologia di alloggi generalmente sono in comune. Inizialmente queste unità erano state ideate per lo studio intensivo perché non offrivano appunto distrazione e lo studente, chiuso in poco spazio dove non si poteva invitare nessun amico, non poteva far altro che concentrarsi e studiare. Il Goshiwon nel corso degli anni è però diventato un alloggio alternativo per una varietà di persone che semplicemente non possono permettersi di pagare altri tipi di alloggi in Corea a causa dei costi di affitto alle stelle e degli alti prezzi immobiliari delle città coreane dovuti ad un forte incremento abitativo recente.

Il fotografo sudcoreano Sim Kyu-dong, arrivato da Gangneung nella provincia di Gangwon della Corea del Sud, ha trascorso circa 5 anni in un Goshiwon di Seoul. L'affitto per un Goshiwon è economico, non necessita di un deposito e non ha spese di manutenzione per questo il fotografo coreano ha scelto di viverci. Queste strutture sono infatti diffuse soprattutto tra i lavoratori a basso reddito in quanto le camere costano tra 200.000 won e 300.000 won (circa tra i 175 e i 265 euro) al mese, mentre un tipico monolocale coreano, di dimensioni comprese tra i 20 e i 30 mq, nello stesso quartiere, può arrivare a costare almeno 100 milioni di won, oltre a richiedere un contratto con deposito di almeno due anni (jeonse). Il goshiwon invece non richiede costosi depositi di locazione e altre spese per le utenze. Ecco perché il numero di goshiwon è aumentato negli ultimi anni, con quasi l'80% di presenze a Seoul e nella provincia di Gyeonggi circostante. Il fenomeno è talmente diffuso ormai che negli ultimi anni il goshiwon è apparso anche in quartieri di lusso di Seoul dove i giovani lavoratori, soprattutto tra i tra i 20 e i 30 anni, sono disposti a pagare circa 400.000 a 600.000 won al mese per una stanza.

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