Hagar Qim e Mnajdra, i templi megalitici di Malta che sono precedenti a Stonehenge
In tanti nel mondo conoscono la straordinarietà del sito di Stonehenge, che sorge nelle vicinanze di Amesbury, nello Wiltshire, in Inghilterra, e che ogni anno è meta di pellegrinaggio verso queste pietre monolitiche sacre per i preistorici. Pochi però sanno dell'esistenza sull'isola di Malta, nel cuore del Mediterraneo, di alcuni templi megalitici precedenti a Stonehenge. Si tratta dei templi di Hagar Qim e Mnajdra che sorgono sul versante meridionale dell'isola. I due monumenti dichiarati Patrimonio dell'Umanità nascondono dei curiosi segreti riguardanti la loro costruzione che li rende dei siti unici al mondo
I templi di Hagar Qim e Mnajdra risalgono a c. 3200-2500 a.C, quindi sono stati costruiti quasi 1000 anni prima di Stonehenge. Mnajdra rappresenta anche il più antico esempio di edificio costruito a secco del mondo. Entrambi i templi sorgono su una collina dove la macchia mediterranea è dominante e la vista del mare a perdita d'occhio è mozzafiato. I due monumenti megalitici di Malta sono stati costruiti con la pietra calcarea tipica dell'isola che è caratterizzata da un colore beige o giallo paglierino, simile al tufo, che crea un forte contrasto con il blu cobalt del mare. Gli scavi del temio di Hagar-Qim, il primo ad essere scoperto, risalgono al 1839, quando un'esploratore incappò in una delle pietre più spigolose emerse dal terreno. I templi, a parte pochissime pietre ricollocate, sono infatti stati trovati nella configurazione originale che ancora oggi è possibile ammirare.
Secondo gli studiosi i due templi rappresentavano un luogo di preghiera e di culto per gli avventurieri del II secolo a.C. dei Il 21 giugno nel tempio di Mnajdra, durante il solstizio d'estate, i raggi del sole oltrepassano le pietre e colpiscono una parete posta sul fondo a sinistra dell'ingresso centrale che collega la stanza principale a quella più intima del tempio. Mentre ad Hagar Qim, nello stesso istante, i raggi del sole passano attraverso un foro sulla parete del tempio e proiettano un disco di luce che passa dalla forma della mezza luna a quella dell’ellisse fino a scomparire. Tale fessura è conosciuta con il nome di "buco dell’oracolo". I due templi fanno parte di un parco archeologico caratterizzato da vari ritrovamenti preistorici di rilievo.