I 90 anni di Vittorio Gregotti: 1.600 progetti e una vita dedicata all’Architettura
Sono talmente tante le realizzazioni di Vittorio Gregotti in giro per il mondo che si fatica a contarle e conoscerle tutte. Quello che è uno dei più importanti architetti italiani viventi il 10 agosto 2017 compie 90 anni e di sicuro il suo lavoro ha segnato la storia dell'architettura del Novecento, italiana e mondiale, fino ad oggi. Progettista, saggista, designer italiano e direttore di storiche riviste come "Casabella", festeggia un traguardo importante: i suoi novant'anni e 1.600 progetti.
Tra i principali lavori di Vittorio Gregotti, la maggior parte realizzati con lo Studio Gregotti Associati fondato nel 1974, sono da annoverare i quartieri Zen a Palermo e di Cannaregio a Venezia, le trasformazioni museali di Brera a Milano, il progetto urbano dell'area Bicocca a Milano, dalle residenze al Teatro degli Arcimboldi, fino ai più recenti piani per nuovi insediamenti e trasformazioni urbane a Shanghai. E nonostante Gregotti abbia dichiarato di voler chiudere lo studio alla fine di quest'anno, in occasione del suo 90° compleanno il Pac di Milano dedicherà una mostra monografica a Vittorio Gregotti, e al suo studio, dal 19 dicembre 2017 all’11 febbraio 2018. La mostra del Pac sarà l'occasione per celebrare uno dei più importanti architetti viventi d'Italia.
Storia e metodo di Vittorio Gregotti
Nato a Novara nel 1927, Vittorio Gregotti è uno dei grandi padri dell’architettura italiana contemporanea. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano, sin dagli anni Cinquanta l'architetto novarese, allievo di Ernesto Nathan Rogers, si era distinto nel panorama architettonico italiano e con la fondazione nel 1974 dello Studio Gregotti Associati, insieme agli architetti Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, il giapponese Hiromichi Matsui e l’argentino Bruno Viganò, si impone nella cultura progettuale mondiale. Prerogativa dello Studio milanese era infatti una precisa metodologia unitaria di progettazione da applicare nei diversi campi disciplinari, dalle residenze fino alla pianificazione territoriale, dai manufatti architettonici al disegno industriale.
La metodologia del "progetto integrale", applicata sia alle singole architetture che ai progetti urbani e territoriali, è ben evidente in lavori di progettazione urbana come a Palermo, Venezia o di pianificazione come ad Arezzo, Torino, Livorno e Avellino, ma anche in lavori come il recupero delle area di Milano Bicocca, che rappresenta uno dei maggiori casi europei di trasformazione urbana degli ultimi decenni, fino alla più recente fondazione della nuova città di Pujiang in Cina. A questi progetti vanno aggiunte anche le architetture istituzionali (come la sede della Regione Marche ad Ancona), le architetture per la produzione e il lavoro (come la ristrutturazione della sede del «Corriere della sera» e la nuova sede Pirelli RE a Milano) e le diverse architetture residenziali a Milano, Venezia, Berlino, etc.
Per comprendere a pieno il metodo progettuale di Vittorio Gregotti, oltre che attraverso le sue architetture e più che leggendo i suoi numerosi libri di Teoria (più di trenta), di cui l'ultimo "Architettura, città e storia" uscirà a ottobre per Archinto, si consiglia la lettura di un libro autobigrafico "Recinto di fabbrica" in cui Gregotti parla della sua infanzia trascorsa vicino alla fabbrica di cui il padre era direttore e comproprietario a Novara. Da lì si può capire molto del rigore e dei rapporti gerarchici che spesso trapelano nell'architettura di Gregotti. Lo storico dell'architettura americano Kenneth Frampton, in un saggio dedicato alla Gregotti Associati, parlava infatti de «La ricerca della regola» come di "una regola da intendere come metodo progettuale che cerca il confronto e il dialogo con l'identità del sito, rielabora le specifiche tradizioni edificative e insediative come elementi contestuali". Questa «ricerca della regola» è evidente nelle diverse tipologie architettoniche affrontate dalla Gregotti Associati che ne hanno fatto uno degli studi professionali di architettura più stimati a livello internazionale e più rappresentativi della grande tradizione dell'architettura moderna europea.
Principali lavori di Vittorio Gregotti
Tra i più importanti progetti firmati da Vittorio Gregotti e dallo studio Gregotti Associati, distribuiti in oltre 20 paesi in Europa, America, Africa, Medio Oriente e Asia, si possono ricordare le università di Palermo e Cosenza, i quartieri Zen a Palermo e di Cannaregio a Venezia, la trasformazione museale di Brera a Milano, il Centro culturale di Belém, lo stadio Olimpico di Barcellona, i centri di ricerca Enea a Portici e Roma, l'area Bicocca a Milano, dove si possono ammirare rilevanti architetture, dall'università alle sedi Siemens e Pirelli, dalle residenze al Teatro degli Arcimboldi, i lavori di pianificazione dai piani regolatori di città quali Torino, Livorno, Pavia, Avellino, e i più recenti piani per nuovi insediamenti e trasformazioni urbane a Shanghai. Tutti questi progetti, 1.600 in totale, testimoniano una carriera che ha lasciato il segno nella storia dell'architettura e che ancora oggi rappresenta un modello di studio e di progettazione per le generazioni future.