I mondi paralleli di Erik Johansson
Il punto di partenza della sua arte è a fotografia, con la quale cerca di comporre i suoi mondi impossibili, è lo svedese Erik Johansson che crea nella sua arte mondi paralleli. L'artista afferma sul suo sito: "Io non catturo momenti, catturo concetti!" Le sue opere ricordano per certi versi le creazioni di Maurits Cornelis Escher, l’incisore e grafico olandese famoso per la sua esplorazione dell’infinito e le sue costruzioni impossibili, tassellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti. Prati che si squarciano come un foglio di carta, donne che volano come streghe sospese ad ombrelli, case sospese su una rocca tra le nuvole, acqua che sembra scorrere da un quadro, come fosse la cosa più normale del mondo. Un lenzuolo bianco diventa un campo di neve, mentre il dorso d’un pesce si trasforma in collina. Per chi ha bisogno di un cambio di prospettiva, Johansson rappresenta una sorprendente scelta e ci offre una visione nuova del nostro intorno, infatti afferma: "Le idee che catturo sono già lì, nascoste nelle cose che vedo”.
Erik Johansson è nato 27 anni fa nella piccola cittadina di Götene ( non lontano da Göteborg) e si definisce “un fotografo e artista dei ritocchi” che parte da degli scatti di vita quotidiana per trasformarli in una sorta di quadri fantasiosi pieni di paradossi o di significati e di prospettive. Erik è un tipo più che mai digitalizzato: sul suo sito personale potete trovare numero di telefono, mail e skype, mentre per conoscerlo un po’ meglio visivamente lo potete giù vedere in molti dei suoi lavori in cui si “usa” anche come modello. Purtroppo ad oggi c’è stata solo una mostra di lavori di Johansson, al museo della fotografia di Stoccolma, ed è già terminata, comunque sia eccovi una galleria di alcuni dei suoi più bei lavori.
