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I progetti più famosi delle Grafton Architects, vincitrici del Pritzker Prize 2020

I Grafton Architects hanno vinto il Pritzker Price 2020. Farrell e McNamara sono il 47 ° e il 48 ° premio del Pritzker Prize e i primi due vincitori nella storia dall’Irlanda ma soprattutto sono le prime donne ad aver vinto il prestigioso premio di architettura e la ragione è da ricercare nei numerosi e stimati progetti in giro per il mondo.
A cura di Clara Salzano
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Universita Luigi Bocconi, photo courtesy of Federico Brunetti
Universita Luigi Bocconi, photo courtesy of Federico Brunetti

Le Grafton Architects hanno vinto il Pritzker Prize 2020. Le due architette, di origini irlandesi, sono le prime donne architetto a vincere il prestigioso premio nella storia del Pritzker. Molti dei loro edifici sono stati realizzati nel loro paese d'origine in Irlanda, ma Yvonne Farrell (1951) e Shelley McNamara (1952) hanno costruito in tutto il mondo. Caratteristica della loro architettura è la comprensione del "genius loci" del luogo in cui costruscon con la conseguente valorizzazione della comunità locale.

Gli edifici di Grafton Architects riescono sempre a dare valore al luogo in cui si trovano. La coppia ha fondato Grafton Architects nel 1978 a Dublino, dove oggi ancora lavorano. In poco più di quarant'anni hanno realizzato progetti in Irlanda, Regno Unito, Francia, Italia e Perù. Il loro North King Street Housing a Dublino (2000) è un simbolo del loro stile architettonico: "Il loro approccio all'architettura è sempre onesto, rivelando una comprensione dei processi di progettazione e costruzione dalle strutture su larga scala ai minimi dettagli. È spesso in questi dettagli, specialmente negli edifici con budget modesti, che si può sentire un grande impatto.", spiega la giuria del Prizkton Prize. Nell'Urban Institute of Ireland (Dublino, 2002) si può ammirare quella che le architette chiamano "pelle lavorata" in cui aperture, pieghe, ombre, nei materiali rappresentano la cifra stilistica del progetto.

Universita Luigi Bocconi, photo courtesy of Federico Brunetti
Universita Luigi Bocconi, photo courtesy of Federico Brunetti

L'Università Luigi Bocconi (Milano, Italia 2008) "promuove la comunità tra i suoi occupanti e la vibrante città che si estende ben oltre il campus verticale attraverso il suo spazio pubblico al piano terra, che continua al chiuso, e il suo baldacchino galleggiante che si sovrappone al terreno sottostante, coinvolgendo i passanti con gli studenti". L'Université Toulouse 1 Capitole, School of Economics (Tolosa, Francia 2019) è caratterizzata da evidenti contrafforti in mattoni, rampe e cortili, che richiamano i ponti, le mura, le passeggiate e le torri di pietra che caratterizzano la città.

"Ciò che cerchiamo di fare nel nostro lavoro è essere consapevoli dei vari livelli di cittadinanza e cercare di trovare un'architettura che si sovrapponga, che accresca il rapporto reciproco", illustra Farrell. McNamara afferma: “L'architettura è un quadro per la vita umana. Ci fissa e ci collega al mondo in un modo che probabilmente nessun'altra disciplina spaziale può fare. " Farrell continua: “Al centro della nostra pratica c'è la vera convinzione che l'architettura sia importante. È un fenomeno spaziale culturale che le persone inventano ”.

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