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I War Toys di Brian McCarty urlano: “La guerra non è un gioco”!

I carro armati, gli aerei, i soldati non sono solo giocattoli. Per l’artista Brian McCarty rappresentano la guerra vista dai bambini.
A cura di Clara Salzano
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Dal 2011 Brian McCarty collabora con organizzazioni umanitarie attive nei territori palestinesi e in Israele, dove i bambini convivono con un conflitto infinito, per un progetto delicato e importante: mostrare come i bambini vedono la guerra. Con l’utilizzo di vari giocattoli e sfondi reali, il fotografo californiano ha ricreato i disegni realizzati da alcuni bambini che hanno vissuto gli orrori della guerra.

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Gli esperti in terapie espressive provano a cancellare gli orrori a cui assistono con lunghi colloqui che partono, nella maggior parte dei casi, dai disegni dei bimbi. Da questi schizzi, testimonianze di un'innocenza perduta, Brian McCarty parte per raccontare, utilizzando giocattoli locali, la guerra nella Striscia di Gaza.

"Il mio obiettivo con WAR-TOYS è quello di cambiare la vita delle persone. Coinvolgendo i bambini nel processo creativo, ho intenzione di sfidare i singoli ragazzi e ragazze a percepire se stessi e il loro mondo in un modo diverso. Cerco di responsabilizzare i bambini attraverso un approccio che dà contesto e convalida per loro percezioni personali di guerra. Spero di favorire la comunicazione e la comprensione con l'opera risultante, cogliendo ogni occasione per presentare un nuovo modo di pensare i costi della guerra".

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Le immagini risultanti offrono spunti rari e affascinanti delle esperienze contemporanee di ragazze e ragazzi che vivono su entrambi i lati del conflitto israelo-palestinese, in mostra fino al prossimo 26 novembre presso la Peanut Underground Art Projects di New York.

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