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Il Castello Shuri di Okinawa prima del rogo: storia di un Patrimonio dell’Umanità perduto

Un tremendo incendio nella notte del 31 ottobre ha distrutto il Castello Shuri di Okinawa, sede religiosa del regno Ryūkyū in Giappone. Era sopravvissuto all’usura del tempo e ai restauri dopo i bombardamenti degli americani durante la Seconda Guerra Mondiale, ricostruiamo la storia di un importante Patrimonio Mondiale dell’Umanità perduto.
A cura di Clara Salzano
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Con il suo brillante colore vermiglio, il Castello Shuri di Okinawa era il simbolo della grande storia e cultura del regno Ryūkyū, in Giappone, e di Okinawa stessa. Il 31 ottobre 2019 il sito Patrimonio Mondiale dell'Umanità, che dominava una collina della città di Naha sull'isola di Okinawa, è stato distrutto da un incendio di cui non si conoscono ancora le cause. Il Castello Shuri ha avuto un ruolo e un'importanza unici nella storia delle isole Ryūkyū, da sempre centro di interscambio economico e culturale tra il sud-est asiatico, la Cina, la Corea e il Giappone, che ha determinato la nascita di una cultura unica di cui il sito distrutto si identificava.

Il Castello Shuri di Okinawa era considerato un Gusuku, la tipica fortezza costruita a difesa delle comunità agricole di Ryukyuan tra il X e il XII secolo e divenuta il simbolo della cultura stessa delle isole Ryukyu. L'incendio che ha distrutto la scorsa notte il complesso monumentale di Naha sull'isola di Okinawa non ha solo colpito un'architettura ricca di storia ma un luogo sacro per il Giappone. Il Castello Shuri è stato la residenza, la sede religiosa e amministrativa del regno Ryūkyū e rappresenta cinquecento anni di storia di Ryukyuan [XII-XVII secolo]. Il sito era andato distrutto dalle fiamme quattro volte ed ogni volta è stato fedelmente ricostruito tanto che l'UNESCO l'aveva dichiarato nel 2000 Patrimonio Mondiale dell'Umanità per il suo ruolo simbolico e per la ricostruzione dettagliata e rispettosa fatta dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Dopo il rogo del 31 ottobre si apre ancora un altro capitolo della storia del Castello Shuri.

La storia del Castello Shuri

Una data certa della fondazione del Castello Shuri di Okinawa non si conosce. In base ad alcuni ritrovamenti archeologici probabilmente il sito fu costruito nel XIV secolo come "gusuku". I Gusuku erano le tipiche fortezze erette a difesa delle comunità agricole di Ryukyuan dentro cui si svolgeva la vita religiosa, amministrativa ed economica delle comunità. Sulle isole Ryukyu esistevano diversi gusuku ma col tempo tutti persero il proprio ruolo e dominio. Il Castello di Shuri è stato la residenza dei reali di Ryūkyū e sede religiosa del regno fino al 1879 quando il re fu bandito, le isole Ryūkyū furono annesse al Giappone e fu costituita la Prefettura di Okinawa. Nel corso dei secoli il Castello Shuri, dal nome del sobborgo della città di Naha dove sorge, è andato distrutto ben quattro volte: una prima volta nel 1453 in seguito alle lotte per il trono del regno; poi per un incendio non accidentale nel 1660, un altro incendio non doloso nel 1709, infine u raso al suolo nella battaglia di Okinawa dai bombardamenti americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Ogni volta il simbolico sito è stato ricostruito identico all'originale. L'ultima ricostruzione risale al 1992 ed il restauro è stato eseguito seguendo fedelmente i dettagli storici documentati della fortezza tanto che nel 2000 l'UNESCO ha dichiarato il Castello Shuri Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

La struttura del Castello Shuri

Il Castello di Shuri sorge su una collina che domina la città di Naha sull'isola di Okinawa. La fortezza è circondata da mura curve che seguono l'orografia del terreno e che difendono un complesso di edifici storici. Le mura sono caratterizzate da dieci porte di accesso al sito. Ogni porta ha un nome e ruolo diverso nella storia del regno; la più importante è stata realizzata nel 1527, si chiama "Shurei-no-kuni", che significa "Il paese delle buone maniere" ed è stata nominata tesoro nazionale nel 1933. All'interno delle mura di cinta si possono distinguere tre aree principali caratterizzate da diverse strutture distinte in base alla loro funzione e che testimoniano l'influenza della cultura e dell'architettura cinese e giapponese sulle isole di Ryūkyū. Attorno al piazzale principale si sviluppa l'area amministrativa con vari edifici quali il Seiden (il palazzo reale), Nanden, Bandokoro, Hokuden (il palazzo che fungeva da struttura amministrativa e di rappresentanza) ed Houshinmon. La struttura della piazza principale è identica a quella del palazzo della Città Proibita di Pechino, a testimonianza dei rapporti, economici soprattutto, avuti con la Cina. Tutti gli edifici sono orientati secondo l'asse est-ovest, con la facciata rivolta a ovest a causa del lungo scambio con Cina e Giappone. L'area religiosa sorgeva attorno a quella amministrativa ed era caratterizzata da diverse strutture tra le quali spicca i quali spicca il Kyo-no-Uchi dove si svolgevano i rituali e le cerimonie del regno eseguite da sacerdotesse inviate da varie località del regno. Infine nel castello vi era anche l'area privata destinata agli appartamenti della famiglia reale detti detti Ouchibara. Significativo da un punto di vista architettonico all'interno del castello era anche l'acquedotto Ryuhi che erogava acqua fresca e la portava direttamente negli alloggi dei reali e dei rappresentanti cinesi che arrivavano nel castello durante le cerimonie di investitura del nuovo re.

Pianta del Castello: 1: Seiden; 2: Hokuden; 3: Nanden; 4: Houshinmon; 5: Bandokoro; A: Shureimon; B: Kankaimon; C: Zuisenmon; D: Roukokumon; E: Koufukumon; F: Kyukeimon; G: Uekimon; H: Kobikimon
Pianta del Castello: 1: Seiden; 2: Hokuden; 3: Nanden; 4: Houshinmon; 5: Bandokoro; A: Shureimon; B: Kankaimon; C: Zuisenmon; D: Roukokumon; E: Koufukumon; F: Kyukeimon; G: Uekimon; H: Kobikimon

Il ruolo del Castello Shuri

Il Castello Shuri ha avuto una grande importanza nella storia delle isole Ryūkyū e del Giappone. Il sito è stato il simbolo del regno Ryūkyū che ha dominato e sulle isole Ryūkyū per cinquecento anni, prima che venissero annesse al Giappone. In questi secoli una cultura e una florida economia basata sugli scambi tra il sud-est asiatico, la Cina, la Corea e il Giappone, erano fiorite nel regno. Il Castello di Shuri ha avuto un ruolo così significativo che l'UNESCO l'ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità con tale motivazione: "Cinquecento anni di storia di Ryukyuan (XII-XVII secolo) sono rappresentati da questo gruppo di siti e monumenti. Le rovine dei castelli, su imponenti siti elevati, sono la prova della struttura sociale per gran parte di quel periodo, mentre i siti sacri forniscono una muta testimonianza della rara sopravvivenza di un'antica forma di religione nell'età moderna. I vasti contatti economici e culturali delle isole Ryukyu in quel periodo hanno dato origine a una cultura unica".

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