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Il Cioccosofà di Diego Maria Gugliermetto: un divano tutto da gustare

L’art-designer piemontese ha creato un divano a forma di barretta di cioccolato che trasforma la casa in un mondo gioioso e goloso.
A cura di Clara Salzano
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Il divano è una tavoletta di cioccolata a riquadri, che porta il nome di Cioccosofà: l'autore di queste originali opere in poliuretano espanso è Diego Maria Gugliermetto, design poliedrico: onnipotenza del Fantastico, che grazie all’impiego del poliuretano espanso alimenta la proiezione paradossale di questo artista.

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"E' stata una dura giornata di lavoro. I clienti sono stati un dolore. Non ho nemmeno avuto il tempo di fare una pausa o uno spuntino. Ora che sono a casa ci sono solo due cose che potrebbero salvare questo disastro di un giorno: un bel pisolino e un pezzo di cioccolato. Ecco perché il Cioccosofà è il divano dei miei sogni", questa è la presentazione del gustoso divano. Cioccosofa, per iperglicemici sonnellini, è disponibile in tre varianti: scuro, chiaro e bianco. Due singoli quadrati di cioccolato servono come cuscini per la più grande barretta di cioccolato.

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Un insieme di creatività e originalità, contemperate da qualità professionali e senso imprenditoriale, quello di Gugliermetto, figlio d'arte (il padre aveva la ditta Gufram di Torino, che ha reso omaggio a Salvador Dalì con il celeberrimo divano a forma di labbra giganti e ha prodotto anche il cactus appendi-abiti), diventa un mondo gioioso fatto di finti gusti o profumi, riproposizione di luoghi comuni con sapiente maestria e dissacrazione. La forza del lavoro di Diego Maria Gugliermetto, non è solo nell’astuta discussione sulla rilettura di elementi quotidiani, ma nella sua ironica abilità nel moltiplicare dimensioni convenzionali di cibo, oggetti e flora rendendo ciò che sembra assurdo possibile.

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L’art – designer piemontese sperimenta forme e materiali a metà tra la produzione seriale e l'artigianato artistico, che oggi si traducono in imponenti poltrone “Nodo”, giganteschi pouff a mo’ di pasticcino o pralina che troneggiano impertinenti, divani di cioccolato che suggeriscono dolci riposi, iperbolici orologi colanti che battono il tempo a ciclopici fiori rampicanti. Il suo modo di ingrandire , alleggerendo con l’artificio della gommapiuma, i pesi di oggetti, piante, tavoli, divani, poltrone e sedute che concedono di essere spostati con un dito, ci fa intuire che l’autore si sia ispirato al Surrealismo onirico di Magritte quando il pittore francese accostava, sospesi tra cielo e terra, una nuvola a una pietra.

Surreali ed enormi fiori, orologi, pasticcini, praline, riproposti insieme a altri divertenti oggetti di interior design sui due piani del prestigioso palazzo carmagnolese, raccontano con ironia il gusto per il paradossale dell’artista che prosegue la tradizione dell'art design nata a Torino negli Anni Sessanta.

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