Il fotografo di lucciole che cattura mondi magici nelle foreste giapponesi
"Una breve serie sulle lucciole in Giappone. Guardare le lucciole è una cosa molto eccitante. Arrivi molto prima della notte per trovare il punto, la composizione, parlare con i fotografi locali per capire le condizioni migliori (il picco delle lucciole può essere solo pochi giorni in determinate località). Allora porta la tua sedia e aspetta. Aspetta il miracolo e quando la prima lucciola si alza, sei felice come un bambino.", con queste parole il fotografo Daniel Kordan presenta la sua serie fotografica sulle lucciole delle foreste giapponesi, "Le lucciole sono molto sensibili. Hanno bisogno di acqua pulita nelle vicinanze, aria calda e umida (ma non pioggia) e nessuna luce. Per fotografarli è necessario fare una pila di centinaia di immagini, perché con esposizioni superiori a 1 minuto otterrai molti hot pixel. Ma nessuna foto può mostrare quanto sia bella: una foresta scintillante e lampeggiante piena di piccole stelle".
A chi gli chiede di raccontare le sue prime esperienze da fotografo, Kordan dice: "Sono stato affascinato dalle possibilità della fotografia sin dalla mia prima infanzia. Sono cresciuto nella bellissima regione dei laghi sotto Mosca esplorando la natura selvaggia, trascorrendo la maggior parte del mio tempo libero nella natura…c'è sempre stato un piacere nei boschi senza sentieri: luoghi in cui sono sempre tornato e sempre ammirato. La natura è la mia ispirazione, con tutta la bellezza e la varietà di colori e composizioni. Vivo nel mondo oggi, ma ci sono posti sulla Terra, a cui sono legato dalla mia anima. È villa Gaia in Toscana che vivo principalmente in questi giorni. Adoro le isole Lofoten, con la loro straordinaria atmosfera di villaggi di pescatori, avventure in barca a vela, incredibili escursioni e balli dell'aurora boreale durante il periodo invernale. Il mondo non può vivere senza testimonianze…".
C'è un piacere nei boschi senza sentieri,
c'è un'estasi sulla riva solitaria,
c'è la società, dove nessuno si intromette, vicino
al mare profondo, e la musica nel suo ruggito:
io amo l'uomo non di meno, ma la natura di più,
da questi le nostre interviste, in cui rubo
da tutto ciò che posso essere, o sono stato prima,
per mescolarmi con l'Universo e sentire
ciò che non posso mai esprimere, ma non posso nascondere tutto.