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Il progetto della Torre dei Moro, il grattacielo andato a fuoco a Milano

L’incendio che ha divorato la Torre dei Moro in via Antonini 32/34 a Milano ha scosso tutti. “Non è accettabile che un edificio così moderno si sia dimostrato del tutto vulnerabile”, ha dichiarato Beppe Sala, Sindaco di Milano. Approfondiamo in questo articolo il progetto di costruzione dietro la Torre dei Moro per comprendere in modo più approfondito la dinamica del tragico incidente.
A cura di Clara Salzano
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"La velocità con cui i pannelli di rivestimento della facciata prendono fuoco mi ricorda il terribile incendio della Grenfeld Tower a Londra.", con queste parole l'Arch. Stefano Boeri ha commentato l'incendio che ieri sera ha divorato la Torre dei Moro in via Antonini 32/34 a Milano. Eppure, a differenza dell'incendio di Londra, l'edificio milanese ha poco più di dieci anni, è dunque considerato una costruzione recente tanto che Giuseppe sala, Sindaco del capoluogo lombardo, ha dichiarato che "non è accettabile che un edificio così moderno si sia dimostrato del tutto vulnerabile". Proviamo dunque ad analizzare il progetto dietro la Torre dei Moro per comprendere in modo più approfondito la dinamica del tragico incidente.

Il progetto

Torre del Moro è stato un intervento di nuova edificazione a carattere misto (produttivo, commerciale, terziario e residenziale), in attuazione di un Piano di Recupero del Comune di Milano, via Antonini 32/34. Il progetto , ad opera dello Studio Lisciandra (secondo quanto riportato da Ediliziainrete del 2021), è stato costruito nel 2010 e ha visto la realizzazione di 3.100 m 2 di superficie produttiva, 2.300 m 2 di superficie commerciale, 420 m 2 di superficie terziaria e 3.700 m 2 di superficie residenziale. Ispirato all'immagine di una nave, l'intervento era caratterizzato da una grande torre residenziale, di 16 piani, con le sue vele asimmetriche che svettano sulle volte dei laboratori dei volumi più bassi. La torre raggiunge i 60 metri di altezza e con la sua forma allungata e le due grandi vele asimmetriche, in opposizione all'impianto ad andamento orizzontale dei laboratori, evoca la metafora di una nave.

Il complesso è costituito da due piani interrati, adibiti ad autorimesse, posti auto, cantine e locali tecnici; un piano fuori terra occupato dalle attività commerciale; e da una parte superiore in cui sono state realizzate le unità immobiliari disposte su due livelli e in un edificio a torre. L‘edificio a torre è caratterizzato dalla presenza centrale del corpo scala e degli edifici con lo sviluppo residenziale ai lati della torre. Gli edifici del complesso si relazionano al contesto con caratteristico orientamento nord-ovest/sud-est. Le differenti forme del progetto edilizio denotano in modo immediato le varie funzioni del complesso con una piazza interna elevata che riprende la tipica vecchia corte milanese. L'immagine evocativa della nave risulta ancora più immediata nell'attacco a terra della torre che è minimizzato e accentua l’illusione della sospensione nell’aria. E sembra che siano state proprie le due vele asimmetriche a divampare tra le fiamme, come si può notare dalle immagini, anche se dettagli certi sulle cause e dinamiche dell'incendio ancora non sono disponibili.

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La costruzione

Da una relazione tecnica pubblicata si apprende che gli ingegneri Orio Delpiano di Biella e Michele Motta di Torino si sono occupati delle opere strutturali della Torre del Moro: "Le fondazioni, in corrispondenza dei pilastri della torre, sono costituite da una piastra in c.a. avente uno spessore di 120 cm che poggia su un terreno consolidato mediante colonne jet-grouting a grande diametro, realizzate da Ditta specializzata. Le opere di fondazione degli altri pilastri sono costituite da travi rovesce e da plinti isolati; quelle dei muri perimetrali, dei setti intermedi, dei vani scala ed ascensori e della vasca di riserva acqua antincendio sono costituite da plinti continui, anch’essi in cemento armato.", si legge nella scheda tecnica, "Per realizzare uno spazio commerciale a doppia altezza, il più possibile libero da elementi strutturali, si è optato per una soluzione “in falso” delle strutture previste al di sopra del piano terra. Il solaio di copertura di quest’ultimo, dello spessore di 80 cm, raccoglie e distribuisce sui pochi pilastri sottostanti l’intero carico, portandolo fino in fondazione".

La struttura verticale è costituita muri perimetrali ed intermedi in laterizio portante e pilastri in c.a per le unità immobiliari. Lastre prefabbricate tralicciate, alleggerite con blocchi in polistirolo, con getti di completamento in opera, compongono i primi cinque orizzontamenti del complesso mentre i pannelli in latero-cemento prefabbricati con getti di completamento in opera costituiscono i restanti livelli." I due orizzontamenti delle unità immobiliari poste al di sopra del locale commerciale, sono eseguiti mediante l’utilizzo di lastre prefabbricate in polistirene autoportanti, armate in fase di produzione con tralicci in acciaio, con getti di completamento in opera.", si legge ancora nella relazione tecnica, "Le rampe scale sono in conglomerato cementizio armato a solette piene, dimensionate per i sovraccarichi di Legge. La copertura delle unità immobiliari poste al di sopra del locale commerciale è piana, quella della torre è realizzata mediante l’utilizzo di travetti prefabbricati con blocchi di alleggerimento in laterizio".

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