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Il Ravello Festival omaggio a Oscar Niemeyer

L’edizione 2013 prevede 70 giorni (dal 29 giugno al 7 settembre) e oltre 40 gli eventi, con una dedica speciale al grande architetto brasiliano, scomparso lo scorso dicembre, che ha arricchito Ravello con una sua opera.
A cura di Valentina Pepe
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Non è necessario essere stati in Costiera Amalfitana per conoscere questo Festival, unico ed internazionale che da anni sorprende con un caledoscopio di eventi  prestigiosi, che coinvolgono diverse espressioni dell'arte, stiamo parlando del Ravello Festival . La rassegna che ogni anno anima l'estate (da giugno a settembre) con spettacoli che spaziano dalla musica, alla letteratura, il cinema e l'arte. Ravello ha un fascino diverso d tutti gli atri comuni della costiera, non è sul mare ma colma questa carenza con un respiro alto e suggestivo di terrazzi di limoni, ville di glicini rigogliosi e questo tradizionale Festival diventato ormai un appuntamento imperdibile apprezzato anche all'estero.

Per quest'anno i settanta giorni di eventi, spettacoli, musica, teatro e letteratura, sono previsti dal 29 giugno all'8 settembre. La rassegna sara' dedicata a Oscar Niemeyer, il grande architetto brasiliano (scomparso il 5 dicembre 2012) che ha progettato l'auditorium di Ravello.

Creare la forma nuova e creatrice che il cemento armato suggerisce, scoprirla, moltiplicarla, inserirla nella tecnica più d'avanguardia. Questo è per me inventare lo spettacolo dell'architettura!

Inoltre quest'anno Ravello Festival ricorda e rende omaggio in occasione del bicentenario a due grandi compositori, Richard Wagner e Giuseppe Verdi. Previsto anche un omaggio a Giovanni Boccaccio, 700 anni dopo la nascita e una mostra dell'artista Mimmo Paladino. Il Belvedere di Villa Rufolo, rinnovato anche nel look e reso ancora più elegante, farà da cornice alla maggior parte degli eventi, diventando il punto di riferimento assiduo e privilegiato del Festival. Nell’affascinante Sala dei Cavalieri, nei giardini amati da Wagner, troveranno posto, invece, gli spettacoli più raccolti e i concerti cameristici, mentre l’Auditorium Niemeyer, sede principale dell’attività in destagionalizzazione promossa dalla Fondazione Ravello, verrà utilizzato in poche occasioni di spicco. A Oscar Niemeyer, tuttavia, il Festival dedica (per scelta dei consigli della Fondazione)  due concerti brasiliani e una mostra monografica celebrando un grande architetto che ha voluto arricchire Ravello con un proprio capolavoro, un artista visionario il cui tratto sembra rimandare felicemente al tema conduttore di quest’anno: “il Domani”.

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Oscar Niemeyer, l'ultimo dei grandi architetti del Novecento, nato a Rio de Janeiro il 15 dicembre 1907. Si laurea alla scuola Nazionale di Belle Arti di Rio de Janeiro nel 1934 e in seguito si unisce ad un gruppo di architetti brasiliani che collabora con Le Corbusier alla costruzione del nuovo Ministero dell'Educazione e della Sanità di Rio, esperienza formativa per il suo futuro lavoro. Niemeyer proseguirà la collaborazione con Le Corbusier per la realizzazione del Palazzo delle Nazioni Unite di New York. Le forme fluide di Niemeyer offrono un'alternativa poetica alle linee dritte e agli angoli retti dello stile internazionale, tendenza dominante dell'architettura moderna europea negli anni ‘30. Nel 1942, Niemeyer realizza una serie di edifici ricreativi che s'ispirano ampiamente all'espressivo stile architettonico barocco brasiliano. Nel 1945 entra nel partito comunista brasiliano restandone fedele fino alla morte. Nel 1947 viaggia a New York per lavorare al Palazzo di Vetro dell'Onu. Ma è nel 1951 che l'originalità delle linee rotonde che contraddistinguono il suo stile si impone a livello mondiale. In quell'anno disegna a San Paolo il Parco Ibirapuera, con la sede della Biennale e la Oca, una struttura in cerchio derivata dalle capanne degli indios, e l'edificio Copan. Cinque anni dopo vincerà con Lucio Costa il concorso per il piano pilota della nuova capitale, che sostituirà Rio de Janeiro con una città avveniristica spostata più a nord, al centro della savana brasiliana. Niemeyer vi realizza decine di edifici. I più famosi sono il Palazzo dell'Alvorada e quello del Planalto, sedi del presidente della repubblica, le cupole convessa e concava del Congresso, il palazzo di Itamaraty, sede del ministero degli esteri, e la cattedrale, ancora oggi considerata il capolavoro di Niemeyer: "Ho evitato le soluzioni delle vecchie cattedrali buie, che ricordano il peccato. Al contrario ho fatto scura la galleria di accesso alla navata, e questa l'ho voluta tutta illuminata, colorata, rivolta con le sue belle vetrate allo spazio infinito". Nel 1956 viene nominato consulente architettonico della Nova Cap – un'organizzazione incaricata di realizzare i progetti di Lucio Costa per la nuova capitale del Brasile. L'anno successivo diventa capo architetto della Nova, progettando la maggior parte degli importanti edifici della città, quali il Congresso Nazionale, il Palazzo del Planalto, la Corte Suprema Federale, il Palazzo Arcos, la Cattedrale e il Museo Juscelino Kubitschek, edifici divenuti pietre miliari del simbolismo moderno. Niemeyer continua a lavorare a Brasilia fino al 1964, quando la sua appartenenza politica al Partito Comunista lo costringe ad emigrare in Francia.

“ L’architettura è il mio hobby una delle mie allegrie ”
O.Niemeyer

Durante la sua permanenza in Europa, costruisce, tra gli altri progetti, la Sede del Partito Comunista Francese e l'Università di Costantino ad Algeri. Alla fine degli anni '60, con la fine della dittatura in Brasile, riprende a lavorare in Brasile, insegnando all'Università di Rio de Janeiro e lavorando privatamente. Nel 1967 va esule a Parigi. Dell'anno seguente è il suo più famoso progetto in Italia: la sede della Mondadori a Segrate che lo stesso Niemeyer riteneva il suo edificio più bello, come spiegò in una intervista al “Corriere” di qualche anno fa: «Anche alla Mondadori, in quegli anni, si respirava un clima di audacia e innovazione. Andammo contro molti pareri: «non funzionerà», dicevano. Invece riuscimmo a fare una cosa molto nuova, con gli spazi di forma irregolare tra le colonne. Nell'architettura il vuoto è importante quanto il pieno, per dare armonia all'insieme. E poi lo spazio interno senza divisioni fu una scelta di democrazia. In Brasile sarebbe stato impossibile costruire un palazzo di giornalisti senza la stanza del direttore, quella della segretaria…» Torna in Brasile alla fine della dittatura e progetta il Memorial da America Latina a San Paolo, e il Museo di Arte Contemporanea a Niteroi, città dirimpettaia di Rio de Janeiro. Negli Stati Uniti vince nel 1988 il premio Pritzker, il Nobel dell'architettura. Nel 1996, riceve il Leone d'Oro della Biennale di Venezia e nel 2000 disegna il progetto dell'auditorium di Ravello, inaugurato nei primi mesi del 2010. Nel 2004 gli è conferito il PRAEMIUM IMPERIALE per l'architettura. Nel 2005, è stato inaugurato dalla Tim l'auditorium del Parco Ibirapuera, a San Paolo, un progetto del 1954 rimasto per anni chiuso nel cassetto. Niemeyer è considerato uno dei primi ad aver sperimentato nuovi concetti architettonici, sviluppando uno stile scultoreo fluido e servendosi del cemento armato per creare strutture sensazionali che rispecchiano le sinuose curve naturali delle montagne, delle spiagge e della baia di Rio de Janeiro. Come i suoi maestri, Lucio Costa e Le Corbusier, è un Modernista, ma la sua ricerca di architettura grandiosa legata alle radici della sua terra, lo porta a elaborare nuove forme per un inedito lirismo architettonico. Ha continuato a lavorare fino alla fine nel suo studio di Copacabana, a Rio de Janeiro ed ha ancora molti progetti importanti da realizzare. Nel 2002 apre al pubblico il Museo Oscar Niemeyer a Curitaba in Brasile. Nel novembre del 2006 Niemeyer si è risposato all'età di 98 anni con la sua segretaria Vera Lucia Cabreira, più giovane di lui di 38 anni. Era contro il volere di Anna Maria, l'unica figlia, ma gli amici le hanno spiegato che il padre "si era innamorato". Ha lavorato fino all'ultimo nel suo studio panoramico davanti alla spiaggia di Copacabana.

 

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