Il ristorante in mattoni rossi che sembra il tempio della cucina
Nell'area Dongfengyun di Mile City in Cina, l'artista Luo Xu ha realizzato una serie di sculture in mattoni rossi che creano un pittoresco paesaggio quasi lunare. Di recente l'interno dell'originale struttura dalle arrotondate è stato trasformato nel nuovo ristorante 50% Cloud dallo studio di architettura di Hong Kong CCD. Il ristorante è concepito come un grande spazio artistico funzionale. Una delle caratteristiche principali di questo progetto è l'utilizzo di forme curvilinee e l'esposizione alla luce attraverso aperture circolari scavate nel soffitto della struttura.
Il nuovo ristorante 50% Cloud sorge nella città di Dongfengyun e si inserisce all'interno dei caratteristici edifici in mattoni rossi realizzati dall'artista locale Luo Xu. Il progetto dello studio di architettura di Hong Kong CCD segue i linguaggi di design dei complessi architettonici in mattoni rossi di Luo Xu e allo stesso tempo incorpora vari elementi in stile Art Deco che conferiscono alla nuova sede un'identità unica. Il nuovo ristorante è stato completato senza l'uso di neppure una sola barra d'acciaio o chiodo. Si è parlato "utopia costruita sulla terra rossa".
L'edificio sembra un'installazione artistica che, come una nuvola rossa, ondeggia nel cielo. Superfici compatte, linee curve e volumi ad altezze sbalorditive caratterizzano il nuovo ristorante 50% Cloud progettato da CCD, che come in molti suoi progetti, ha prestato grande attenzione al design dell'ingresso dell'edificio che è concepito come una terrazza della provincia dello Yunnan che dialoga con la forma architettonica delle sculture. Lo spazio interno prolunga le curve naturali degli edifici, caratterizzati da archi a grande campata e soffitti alti. Le aperture sui tetti filtrano la luce del giorno in modo da illuminare gli interni in modo unico e magico. Il CCD guida, gioca con la luce e la porta abilmente nell'edificio, dove gli ospiti possono sperimentare il cambiamento di luce in ogni minuto. Le persone possono percepire l'interazione tra la luce del giorno e le ombre come se stessero sulle nuvole.