Il significato del logo Gucci e l’evoluzione nel tempo della doppia G
Un secolo fa Guccio Gucci fondava il suo negozio di valigie e articoli da viaggio a Firenze: cento anni dopo, il marchio di pelletteria "all'inglese" Gucci è diventato sinonimo di lusso in tutto il mondo. Lo stile di Gucci si è evoluto e modificato per adattarsi allo spirito dei tempi, alle mode, ai nuovi gusti dei clienti: l'evoluzione del logo ha "catturato" graficamente questa trasformazione. Il simbolo della casa di moda infatti non è stato sempre quello che siamo abituati a vedere oggi, con le due "G" incrociate: ogni epoca ha avuto il suo logo, dal fattorino al cavaliere, dal nome in corsivo allo stampatello. Ecco cosa ci racconta l'evoluzione del logo nel tempo.
Le origini della casa di moda Gucci
Il marchio Gucci è nato a Firenze nel 1921: Guccio Gucci, che aveva lavorato come facchino a Londra, fondò in Italia un'azienda specializzata in pelletteria, guanti e valigie. Il primissimo logo del marchio era molto semplice: il nome "Gucci" in corsivo e in obliquo, come la sua firma.
Negli anni Trenta iniziarono a comparire i simboli di Gucci legati all'equitazione: il nastro verde e rosso, il morsetto della sella e il facchino nel logo, ricordo delle prime esperienze di Guccio Gucci a Londra. Nel 1955 il logo cambiò ancora: Gucci era in piena espansione e i suoi prodotti erano richiesti ovunque. Il nuovo simbolo, con il cavaliere in armatura, suggeriva un'origine nobile dei suoi fondatori: l'antica eleganza italiana che conquistava il mondo.
Com'è nato il logo della "doppia G"
Solo negli anni Sessanta arrivò il logo con la doppia G: Aldo Gucci "intrecciò" le iniziali del fondatore (suo padre) in modo da creare un riconoscimento visivo immediato, armonico, per un brand che aspirava a essere internazionale. Negli anni le due G si sono fuse, intrecciate e sovrapposte in varie sperimentazioni grafiche. Il simbolo all'epoca compariva su borse e cinture, ma non era ancora diventato il marchio dell’azienda. Lo diventerà solo nel 1992 e oggi, sotto la guida creativa di Alessandro Michele, il simbolo della doppia G intrecciata è entrato ufficialmente nel marchio aziendale.
L'avvicendarsi dei direttori creativi spesso segna un cambio di logo: Tom Ford ha modificato leggermente i caratteri del logotìpo, rendendo le lettere più affusolate e distanziate. L'etichetta dei capi, nell'epoca Tom Ford era con fondo nero: oggi, con Alessandro Michele, è diventata bianca.
L'attuale logotìpo della casa di moda è composto da un carattere graziato (cioé con dei "trattini" alla fine delle lettere) e con un netto spazio tra una lettera e l'altra. "Il centenario rappresenta un'opportunità per celebrare l'eterna vitalità di Gucci – ha spiegato il direttore creativo Alessandro Michele – la sua capacità di rigenerarsi, di anno di anno, di essere sempre giovane e contemporaneo". Elegante, incisivo, sofisticato: così si presenta oggi Gucci nel mondo. In cinque lettere è scritto un capitolo della storia della moda del Paese.