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Intervista a Philippe Starck: “L’Expo non serve più a nulla” (VIDEO)

Tra una folla di telecamere e fan curiosi, abbiamo raggiunto Philippe Starck, il creativo più famoso e ribelle del mondo, per un’intervista esclusiva in cui ci spiega la sua visione del design, del futuro e dell’imminente Expo di Milano.
A cura di Clara Salzano
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Ha disegnato spremiagrumi dalla forma aliena e rivisitato sedie barocche in versione plastica, è tra i designer più fecondi e famosi al mondo, ma un'unica definizione di Philippe Starck non esiste. Figura eclettica del mondo dell'architettura, dell'arte e del design, cittadino del mondo, creatore, esploratore, ha delineato il paesaggio naturale ed artificiale in cui tutti viviamo e un'unico titolo sarebbe limitante per racchiudere l'intera essenza dell'enfant prodige del design francese. Abbiamo incontrato Philippe Starck in occasione del FuoriSalone milanese, durante l'inaugurazione della Mostra-Evento di Interni all'Università Statale degli Studi di Milano, e abbiamo approfittato per rivolgergli alcune domande per meglio capire una figura così complessa. E come ogni anno e lui la vera star della settimana del design milanese.

La folla si sposta da poltrone, sedie o stand per seguire solo lui: Philippe Starck, un vero maestro della creatività. Dai progetti per i più famosi night club alle case prefabbricate ecologiche, quando ancora nessuna parlava di ecologia, e poi pasta, barche, posaceneri, lampade, spazzolini da denti, maniglie, spremiagrumi, posate, orologi, scooters, uffici, letti, contenitori termici, giocattoli, bagni, televisori, radio, non esiste nulla che Starck non abbia disegnato. "Si esalta quando può compiere volteggi tra minimalismo e sfarzo, passare dalla gravità alla leggerezza mescolando sentimento e funzionalità, confondere humor e sovversione, disciplina e anticonformismo. Il culto per l'ambiguità gli offre quella libertà di azione e di invenzione di cui solo pochi sono capaci", così Driade definisce la sua vena progettuale. Ma dalla nostra conversazione emerge che il destino di un designer, di un "esploratore della creatività" come Starck, è produrre servizi, non oggetti, per cogliere i bisogni reali delle persone. E se per uno dei più importanti creatori di oggetti per la casa, e non solo, occorrono azioni, non prodotti, ci si chiede quale sarà il futuro del design e dell'architettura: ne abbiamo parlato con lo stesso Philippe Starck durante la nostra intervista esclusiva in cui strizza anche un po' l'occhio all'evento che in questo periodo catalizza l'attenzione pubblica: l'Expo 2015.

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