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In Italia arrivano i murales che assorbono lo smog

La street art si sta imponendo sempre di più come un’arte accettata e condivisa da tutti. Le città si stanno riempendo di vivaci e coloratissimi murales che in molti casi hanno contribuito a valorizzare intere aree degradate. L’ultima tendenza è la street art che aiuta a difendere il Pianeta con murales che assorbono lo smog.
A cura di Clara Salzano
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Alessio B, Super Walls, Padova
Alessio B, Super Walls, Padova

Se un tempo la street art era un'arte ai margini della legalità fatta da artisti costretti a nascondere la propria identità per sfuggire alle ripercussioni, oggi sempre più street artist sono accettati dalla società e addirittura i loro lavori vengono commissionati da enti e municipalità. Se il valore estetico delle opere di street art è ormai riconosciuto, l'ultima tendenza è l'uso di murales che assorbono lo smog e aiutano a salvare il Pianeta.

Il termine murale è di origine spagnola ed è stato ideato in Messico nel 1910, dopo la rivoluzione messicana, dando origine al movimento artistico del "muralismo". Oggi i murales riescono a valorizzare interi quartieri degradati delle città. A Roma nel Quartiere di Ostiense ne abbiamo un valido esempio dove, grazie al festival di street art Outdoor Urban Art Festival, il quartiere ha vissuto una vera e propria rinascita. L'ultima tendenza dei murales non è solo quella di valorizzare o abbellire ma di aiutare a ridurre i livelli d'inquinamento delle città contemporanee. Grazie alle nuove pitture mangia smog, i murales possono avere una funzione sociale importante come quelle di ripulire l'aria.

Iena Cruz, Ostiense, Roma
Iena Cruz, Ostiense, Roma

Proprio in Italia abbiamo un esempio di murale che assorbe l'inquinamento. Si trova a Roma, in via del Porto Fluviale, nel quartiere Ostiense e si intitola ‘Hunting pollution'. L'enorme murale che ricopre un intero edificio, per una superficie di 1.000 metri quadrati, è stato realizzato dall'artista Federico Massa (alias Iena Cruz). L'opera è stata eseguita interamente con Airlite, pitture tecniche in grado di assorbire gli agenti inquinanti come un bosco di 30 alberi. 12 metri quadrati di Airlite possono eliminare l'inquinamento prodotto da un'automobile in un giorno. Il murale di Iena Cruz raffigura un airone tricolore, che è una specie in estinzione, mentre combatte per la sua sopravvivenza, ed è il murale ecologico più grande d'Europa.

Ancora in Italia, tra Padova e Abano Terme, è stato organizzato un festival di muralismo sostenibile dove hanno partecipato vari artisti italiani e francesi per dipingere 20 grandi muri di quartieri periferici. Il festival si chiama Super Walls ed è una biennale che ha visto nel 2019 il suo anno di inaugurazione. Gli edifici usati come tela per i murale anti inquinamento sono stati messi a disposizione da soggetti Pubblici e/o privati. Il Festival ha visto la realizzazione di murales sostenibili su vari muro delle due province. Ideato e curato dalla critica d’arte Dominique Stella e dal gallerista padovano Carlo Silvestrin, Super Walls ha visto la partecipazione di artisti padovani noti come Axe, Alessio-b, Boogie, Gabriele Bonato, Joys, Made514, Oryon, Paolo Psiko, Peeta, Roulè, Tony Gallo e Yama, e della crew de “La Cremerie” di Rennes con artisti quali Gloar, Fortunes, Mya e Hayku.

Orion, Super Walls, Padova
Orion, Super Walls, Padova
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