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La bottiglia che è un’opera d’arte

Sgrappa è la bottiglia di grappa che racchiude un pezzo di Milano, un’opera d’arte e insieme uno dei più iconici distillati del Made in Italy. Nata come una sfida tra amici e un prodotto della memoria, Sgrappa è stata creta dall’artista Maurizio Cattelan, dal gusto di Paolo Dalla Mora e dallo spirito di Charley Vezza.
A cura di Clara Salzano
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Vedere Milano in una bottiglia. È ciò che accade ammirando il nuovo capolavoro di Maurizio Cattelan, Paolo Dalla Mora e Charley Vezza che hanno creato una particolare bottiglia di grappa che ha sul fondo l'incontrovertibile e ironico gesto artistico di Cattelan, lo stesso che si può vedere al centro di Piazza degli Affari a Milano. Si chiama Sgrappa ed è una grappa fuori dagli schemi, dal carattere irriverente, come dichiara il gesto artistico inserito nella bottiglia.

L.O.V.E. è il famoso monumento che domina la scenografia di Piazza degli Affari a Milano. Adesso quel monumento all'Irriverenza, comunemente noto come Dito dell'artista Maurizio Cattelan, è stato racchiuso sul fondo della bottiglia di Sgrappa, la grappa prodotta artigianalmente in Piemonte, frutto di un’intuizione dello stesso artista della gigantesca opera nel cuore del capoluogo milanese, del gusto di Paolo Dalla Mora e dello spirito di Charley Vezza, tutti e tre desiderosi di rinnovare uno tra i più iconici distillati del Made in Italy in chiave contemporanea e cosmopolita: “Sgrappa è nata come una sfida tra amici. Una sera eravamo a casa io, Paolo e Maurizio e arriviamo al tipico momento ‘Dai, un ultimo cocktail’, ma era finito tutto. Era rimasta solo una bottiglia di grappa, uno di quei classici regali indesiderati. ‘E se la misceliamo con la tonica?’”, racconta sorridendo Charley Vezza, Global Creative Orchestrator del brand di design Gufram. “Ovviamente quell’ultimo cocktail non era per niente l’ultimo. E per niente buono! Però l’idea di farci una grappa tutta nostra, buona da miscelare, ce la siamo ricordata stranamente anche il giorno dopo. Oltre al gusto, abbiamo rinnovato anche il design della bottiglia ispirandoci al vecchio fiasco di vino. Così un fiasco è diventato un oggetto iconico".

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Il legame di Maurizio Cattelan con la grappa Sgrappa è più intimo: “Sgrappa per me è una ‘scusa’ per ricordare mio padre”, racconta l'artista, “Amava bere grappa e la produceva per sé in casa. Prendeva una pentola a pressione – l’unica che avevamo, per cui in quei giorni con mia madre e mia sorella sapevamo che avremmo mangiato la metà –, e ci inondava con questo odore fortissimo. Negli anni ho iniziato a berla anche io, ma non la sua, che era davvero tremenda. Sgrappa è un modo per ricordarlo, ma in fondo anche una sfida per migliorare quella sua grappa imbevibile. Penso di esserci riuscito con Paolo e Charley, se lui fosse ancora in giro, Sgrappa non gli piacerebbe affatto”. Sgrappa è dunque un progetto che unisce memorie personali, passioni, spirito imprenditoriale, eccellenza italiana, tradizione e innovazione. Il design visionario della nuova grappa è anche una dichiarazione dell’identità stessa del prodotto: “Nella bottiglia c’è un messaggio, che può funzionare per tutti, per chi ami, ma in fondo anche per chi ti sta un po’ sulle palle”, continua Maurizio Cattelan. “È il regalo perfetto da fare e quello che forse non vorresti mai ricevere”.

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