La chiesa di Oikumene fatta con gli scarti del legno
Un unico materiale, dall'esterno all'interno, è stato usato per costruire la chiesa di Oikumene in Indonesia. Fatta tutta con il legno di scarto, la chiesa è nata dall'esigenza di fornire un luogo di culto cristiano per i lavoratori delle piantagioni dell'azienda PT. KMS e i locali della zona. Gli architetti dello studio TSDS parlano di approccio "Single Materiality, che utilizza un materiale come creatore di interi spazi, e in questo progetto il legno viene scelto come materiale".
Oikumene in greco significa "la casa dove tutti viviamo" e faceva riferimento alla porzione di Terra dove vive l'uomo. La chiesa di Oikumene si ispira al Rumah Betang, un'abitazione tradizionale tipica dell'Indonesia caratterizzata da una forma di casa lunga utilizzata dai locali, i Dayak. "Filosoficamente questa chiesa è stata progettata riflettendo su come Dio ha salvato la razza umana dal peccato, che rappresentata dall'architettura su come il tetto inclinato sostenuto dal muro della chiesa". spiegano gli architetti. Per costruirla sono stati usati vari tipi di legno, tutti di provenienza locale e tutto materiale di scarto come il legno Bengkirai, il legno Kapur e il legno Meranti.
La chiesa si trova in una regione, quella di Kalimantan, dove le temperature sono alte durante il giorno e quindi è necessario tenere freschi gli spazi interni anche senza l'uso di condizionatori d'aria. La struttura della chiesa di Oikumene è progettata sa TSDS per garantire un'ottima ventilazione naturale all'interno. Il design utilizzato non garantisce solo il massimo delle prestazioni ma anche gli interni sono progettati in modo da soddisfare le varie funzioni, soprattutto le molteplici attività legate alla musica praticate dalla comunità. Il risultato è un'architettura che si integra perfettamente nel paesaggio e crea un nuovo luogo di aggregazione per la comunità: "Mantenendo la località e il valore tradizionale,", aggiungono gli architetti, "la forma della chiesa di Oikumene si fonde umilmente come spazio con l'architettura locale e la comunità".