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La collina di Buddha: benvenuti in uno dei luoghi più suggestivi al mondo

L’architetto giapponese Tadao Ando ha realizzato, in provincia di Sapporo, nel nord del Giappone, un luogo sacro molto speciale dove un’imponente statua di Buddha invita i visitatori alla contemplazione e al relax.
A cura di Clara Salzano
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La poesia è una caratteristica peculiare dell'architettura di Tadao Ando. L'architetto giapponese celebre in Italia per i suoi interventi a Punta della Dogana e Palazzo Grassi a Venezia, ma famoso nel mondo intero per progetti suggestivi quali la chiesa della Luce, a Ibaraki, nella prefettura di Osaka, e il ranch di Tom Ford a Santa fe, in Messico, di recente ha progettato un tempio spettacolare nella città di Sapporo, nel nord del Giappone. Caratterizzato da un'enorme scultura di Buddha di circa 13,5 metri, il progetto è stato dettato dalla necessità di creare una sala preghiera che accompagnasse la figura sacra rimasta solitaria per 15 anni nel cimitero Makomanai Takino di Sapporo.

La statua del Buddha era rimasta sola sulla collina per 15 anni. La sua immagine non era per nulla rassicurante per le persone in visita al cimitero Makomanai Takino di Sapporo. Tadao Ando, in un saggio per DOMUS spiega: "Lo scopo di questo progetto era quello di costruire una sala di preghiera che avrebbe rafforzato l'attrattiva di un Buddha di pietra scolpito 15 anni fa. Il sito è una collina dolcemente pendente su 180 ettari di terreno lussureggiante appartenente ad un cimitero. La statua è alta 13,5 metri e pesa 1500 tonnellate. È realizzata in pietra solida, altamente selezionata". Il progetto dell'architetto giapponese ha scelto di coprire il Buddha fin sotto la testa con una collina artificiale di piante di lavanda. La collina nasconde un tunnel sotterraneo di 40 metri e una rotonda che circonda la statua.

Da lontano si vede a stento la testa del Buddha ma all'interno della sala di preghiera è possibile ammirarla in tutta la sua imponenza. la collina che copre la statua è piantata con 150.000 piante di lavanda che in primavera diventano verdi, viola pallido in estate e bianco setoso con la neve d'inverno. Tadao Ando è riuscito così ad intervenire sul paesaggio naturale conservando l'immagine iconica della statua che emerge con la testa sopra la terra in segno di riverenza.

L'intenzione progettuale era quella di creare una sequenza spaziale viva, partendo dal lungo approccio attraverso il tunnel per aumentare l'anticipazione della statua, invisibile dall'esterno. Quando viene raggiunta la sala, i visitatori alzano lo sguardo al Buddha, la cui testa è circondata da un aureo di cielo alla fine del tunnel.
Tadao Ando per DOMUS

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