La micro auto elettrica che sembra un taxi della Dolce Vita

Alla fine degli anni '40 un allevatore di polli in California, di nome RD Taylor Sr., aveva bisogno di un modo per trasportare il suo mangime per polli . Iniziò a costruire carrelli a mano e a venderli agli agricoltori vicini. Man mano che i carrelli diventavano più pesanti, i suoi clienti chiedevano versioni motorizzate. La produzione del primo camion elettrico iniziò nel 1951 e fu testato nel suo stesso allevamento di polli. Nel 1955 RD Taylor Sr cominciò a collaborare con Fred Dunn e i due hanno iniziato a sviluppare un'auto commerciale a motore che fosse completamente legale su strada. Prodotto nel 1959, il veicolo Taylor-Dunn fu usato nel sud della California fino al 1965. Oggi il Trident ha subito un restauro completo che include sette batterie elettriche per un uso più sostenibile e sfoggia ancora la targa nera originale della California.

Alimentato da un motore elettrico, la nuova versione del Trident Taylor-Dunn ha un'autonomia di circa 50 miglia con una carica completa e funziona a 19-26 mph. Il veicolo è dotato di indicatori di direzione funzionali, luci, clacson e lampeggiatori, nuovissimi rivestimenti e da un cambio automatico a 2 velocità. Il Trident Taylor-Dunn era un veicolo elettrico ispirato allo stile della West Coast ma con un'animo vintage tipico della Dolce Vita, oggi può essere usato come una comoda mini auto. Oggi la sede dell'azienda è lì dove fu fondata, nel terreno di RD Taylor Sr. Taylor ha deciso di espandere la sua attività vendendo attrezzature ad altri agricoltori. Oggi la Taylor-Dunn continua a produrre carrelli per l'industria, dai veicoli di supporto a terra, ai cacciatori di scorte e ai dumper. Il loro splendido esemplare Trident è stato meticolosamente restaurato per adattarsi ai tempi odierni senza rinunciare al suo fascino nostalgico. "Le linee che formano le sopracciglia distintive e personali sopra i fari si estendono fino alla parte posteriore della carrozzeria,", spiega l'azienda, "mentre la linea del tetto e la parte superiore del parabrezza curvo si incontrano quasi senza soluzione di continuità".