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L’evoluzione delle stazioni di servizio nel mondo

Possono sembrare luoghi noiosi o brutti, ma è impossibile non esserci passati almeno una volta nella vita: le stazioni di servizio sono ormai luoghi iconici del nostro territorio e col tempo hanno cambiato il loro volto e con esso il paesaggio circostante. La loro evoluzione architettonica è incredibile e racconta un pezzo di storia.
A cura di Clara Salzano
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Photo credit "It's a Gas!", edito da Gestalten
Photo credit "It's a Gas!", edito da Gestalten

Dai film ai video musicali, le stazioni di servizio hanno da sempre esercitato un fascino nell'immaginario collettivo. Per molti possono essere luoghi tristi e noiosi, ma è inevitabile ammettere che rappresentano delle immagini iconiche dei nostri paesaggi. La maggior parte dei conducenti si ferma alle stazioni di servizio senza dare neppure uno sguardo alla struttura attorno, eppure, a memoria d'uomo, le pompe di benzina hanno avuto una grande evoluzione nell'architettura. Molte hanno chiuso nel tempo, altre sono state trasformate, ma tutte raccontano un pezzo di storia della società.

La storia

Era il 1888 quando Bertha Benz prese in prestito l'ultima invenzione del marito Karl e guidò da Mannheim, in Germania, alla casa di sua madre a Pforzheim, a più di 100 chilometri di distanza. Quel viaggio è entrato nei libri di storia come il primo viaggio su lunga distanza in automobile. Bertha Benz dopo quel viaggio convinse il marito del potenziale commerciale del suo lavoro e raccolse una serie di informazioni utili per i viaggi. All'epoca infatti gli automobilisti pionieri dovevano ingegnarsi per far funzionare le automobili.

All'inizio il carburante per automobile era disponibile solo nelle farmacie o nei negozi di ferramenta, solitamente venduto dal secchio o dalla botte. Solo a partire dal 1920 le pompe di erogazione si sono diffuse. Negli anni Sessanta, le stazioni di rifornimento passarono poi da strutture "full service" con personale a self-service, aprendo la strada al modello che oggi tutti conosciamo. Dagli anni Sessanta le stazioni di servizio hanno vissuto una vera e propria "età dell'oro" diffondendosi ovunque sul territorio.

L'architettura

La maggior parte delle stazioni di rifornimento hanno uno stesso schema di base: serbatoi di carburante sotterranei, file di pompe sotto una tettoia per proteggere i clienti dalla pioggia o dal sole e un edificio sul retro per i servizi di cassa e gli spazi commerciali. Molti di questi edifici hanno anche lo stesso nome e logo. Alcune però possono eccellere per bellezza e particolarità architettonica. Il nuovo libro di fotografia "It's a Gas!", edito da Gestalten, rivela alcune delle stazioni di benzina più belle di tutto il mondo, dai progetti di Art Deco, Bauhaus, futuristi, brutalisti, minimalisti e modernisti: "Futuristici e progressisti", spiega l'editore, "questi moderni templi della mobilità sono diventati punti di riferimento su strada per i giovani affamati di indipendenza e per tutti coloro che cercano un senso di libertà".

L'epilogo

Quando l'età d'oro della stazione di servizio ha avuto fine, mentre le auto diventavano gradualmente più efficienti e più affidabili, molte pompe di benzina sono state costrette a chiudere. Anche l'evoluzione del panorama energetico ha avuto un forte impatto sull'architettura delle stazioni di servizio. Contemporaneamente molti supermercati hanno iniziato a fornirsi di proprie pompe di benzina ed il mercato è cambiato, puntando maggiormente sulla diversificazione. Le stazioni di servizio non sono più luoghi dove acquistare carburante e prodotti di servizio per le auto. Oggi le stazioni di rifornimento, grazie a posizioni convenienti, lunghi orari di apertura e facilità di parcheggio, sono diventati luoghi ideali per vendere una vasta gamma di prodotti. Così cambia l'architettura e si avvicina alle nuove esigenze dei consumatori. Le stazioni di servizio del futuro saranno sempre più destinate a ricoprire vari ruoli e a concentrare sotto un'unica strutture tante funzioni diverse, utili e allettanti.

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