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Lo stadio San Siro di Milano diventa un monumento alberato per le vittime del COVID-19

In questo periodo in cui si sta molto discutendo del destino dello Stadio San Siro di Milano,sul suo abbattimento o meno, l’architetto fiorentino Angelo Renna ha immaginato di trasformare la struttura in un luogo di memoria e di spiritualità dedicato alle vittime del Coronavirus. Lo stadio Meazza diventerebbe un “Monumento per la vita” pieno di alberi e ossigeno.
A cura di Clara Salzano
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Si sta molto discutendo ultimamente circa l'abbattimento dell'iconico stadio di Milano, lo stadio Giuseppe Meazza, meglio conosciuto come Stadio San Siro, per far posto ad un nuovo stadio più in linea con le esigenze delle due squadre calcistiche della città. I progetti già ci sono e la questione è di difficile risoluzione. Così l'idea dell'architetto fiorentino Angelo Renna di trasformare lo Stadio San Siro in un Monumento per la vita in memoria delle vittime del Coronavirus non sembra poi così assurda.

Lo stadio San Siro di Milano potrebbe trasformarsi in un grande monumento alberato dedicato alle vittime di Covid-19. È questa la proposta dell’architetto fiorentino Angelo Renna che vorrebbe convertire l’intera struttura in un luogo di memoria in ricordo delle quasi 35mila vittime in Italia della pandemia globale e che vede nella città di Milano e la Lombradia come epicentri della diffusione del coronavirus. Il progetto di Renna è quello di piantare 35mila cipressi sugli spalti dello stadio. In questo modo si verrebbe a creare un enorme “anello” verde a cielo aperto con piccoli laghi interni e percorsi naturali. In questo modo lo storico impianto sportivo di Milano potrebbe diventare un nuovo “tempio della natura”, lasciandosi alle spalle il suo ruolo di “tempio del calcio” della città.

La discussione circa l’abbattimento dello Stadio San Siro in modo da costruire un nuovo stadio per Inter e Milan è all'ordine del giorno. Così diventa ancora possibile la proposta di Renna di trasformare la storica arena milanese, costruita negli anni Venti da Ulisse Stacchini, in versione 100% green. Oltre agli alberi, il nuovo stadio verde accoglierebbe anche al suo interno musei, centri educativi e atelier per studenti e ricercatori. Lo stadio diventerebbe un luogo attivo, capace di mantenere viva la memoria delle vittime del Coronavirus e consentire il dialogo costante tra uomo e natura.

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