Mappe che sembrano volti: l’arte di Ed Fairburn
Sarà capitato a molti, da bambini, di avere in classe a scuola una vecchia mappa geografica dell'Italia, dell'Europa o del Mondo. Ma a quanti è capitato di fantasticare su quelle polverose carte? E se tutti quei tratti neri e irregolari, spesso difficili da decifrare, nascondessero dell'altro? Se dietro le linee di contorno dei paesi, delle montagne e dei fiumi, si celassero dei volti umani? Di sicuro l'immaginazione di Ed Fairburn, sin da fanciullo, doveva essere molto fervida: l'artista inglese con sede a Cardiff, Galles, è conosciuto per i suoi ritratti disegnati su mappe geografiche e il suo lavoro è apparso in mostre, riviste e giornali di tutto il mondo.
Ed Fairburn utilizza il mosaico caotico di strade, treni e fiumi stampati sulle mappe come tela per i suoi ritratti di grandi dimensioni. Quasi come uno scultore intaglia un soggetto da un blocco di pietra, o una costellazione viene evidenziata in un ciuffo di stelle, Fairburn utilizza un meticoloso tratteggio di inchiostro o matita per creare volti nascosti tra le carte topografiche. Ed Fairburn ha creato una serie di immagini che combinano caratteristiche umane e mappe. Utilizzando l'additivo e le tecniche sottrattive, l'ombreggiatura lungo linee di contorno e tra le strade, si producono ritratti molto originali.
Auto-definitosi pittore, scribacchino, creatore e pensatore, l'artista inglese parla del suo lavoro come un'arte figurativa che tutti possiamo scorgere su una varietà di superfici e contesti. "Attraverso i miei studi della forma umana esamino i modelli e le strutture che esistono in tutto il corpo. Io smonto quelle strutture e li ricostruisco su superfici pre-modellate, comprese le mappe. Il processo creativo coinvolge la sincronizzazione sia del soggetto che della superficie. Cerco somiglianze tra le caratteristiche della figura umana e le caratteristiche topografiche della mappa, con conseguente fusione unica".