Milano, nel ristorante Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II
Lusso, stucchi e cucina stellata sono i caratteri lampanti del ristorante Cracco, il nuovo tempio della gastronomia che ha inaugurato in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano il 20 febbraio 2018. L'apertura al pubblico del nuovo ristorante dello chef Carlo Cracco ci sarà il 21 febbraio, ma durante la presentazione stampa di ieri è stato possibile ammirare gli interni glamour curati dagli architetti dello studio Peregalli e Laura Sartori Rimini.
Cracco non è solo ristorante ma anche caffè, pasticceria, cioccolateria, cantina e salone privato. Il progetto architettonico, che ha visto due anni di lavori e tanta curiosità da esperti del settore, curiosi e passanti, rievoca le atmosfere ottocentesche, secolo di fondazione della Galleria Vittorio Emanuele II, e il design di Gio Ponti. Lo stile scelto da Laura Sartori Rimini e Roberto Peregalli rispecchia una Milano sobria e raffinata, una scenografia che ricorda cos’era questo spazio all'interno della Galleria Vittorio Emanuele II.
Al piano terra si colloca il Cafè, che presenta pareti in stucco dipinte a mano (come si usava in epoca barocca) con temi damascati; il pavimento è un grande mosaico e il bancone del bar è un mobile dell'Ottocento proveniente da Parigi. Sullo stesso livello trova spazio la pasticceria e la cioccolateria guidata dal pastry chef Marco Pedron. Una boiserie grigia abbinata ad una carta da parati dipinta a mano a grandi corolle floreali caratterizza la sala d'accoglienza al primo piano che introduce al ristorante vero e proprio. Il ristorante dispone di due sale e tre privé per accompagnare il cliente in un'esperienza gastronomica unica.
Per aprire il ristorante Cracco, il famoso chef italiano ha abbandonato la guida del programma di successo Master chef e, lasciando la precedente attività in via Hugo, sempre a Milano, ha perso una delle due Stelle Michelin acquisite durante la sua carriera. Nel nuovo ristorante Cracco ha portato tutta la sua esperienza e il suo sogno. Il ristorante ha un'atmosfera Art Deco con archi, lesene e specchi anticati che moltiplicano la prospettiva interna. A terra domina una moquette ocra e marrone. La sala prende luce attraverso le grandi finestre che affacciano sull’Ottagono e la Galleria.
Ogni piano del nuovo store ha una sua cucina, ma quella del Ristorante vero e proprio è realizzata con piastrelle ideate su disegno di Gio Ponti, nei colori dello giallo zafferano, bianco e nero. Richard Ginori ha realizzato il servizio di piatti, sempre ispirato a Gio Ponti, su disegno degli architetti dello studio Peregalli per lo chef Carlo Cracco in tre diversi colori che richiamano le tonalità dei vari piani del Ristorante.
Al secondo piano si accede solo privatamente, questo è lo spazio dedicato agli eventi speciali ed è studiato come una scenografia teatrale, proprio per potersi adattare alle diverse esigenze. Qui non ci sono arredi fissi eccetto il bancone bar in marmo di Levanto degli anni '20 del Novecento. Infine al piano seminterrato trova spazio la cantina, con pareti in rosso laccato e arredi in abete, che è dedicata non solo alla vendita ma anche alla degustazione, per un'esperienza gastronomica a 360°.