Narni, la città italiana che ha ispirato le Cronache di Narnia di C. S. Lewis
Può sembrare una tipica cittadina umbra, costruita su una collina a 240 metri sul livello del mare con circa 20.000 abitanti e forti tracce medievali, tuttavia Narni è famosa nel mondo intero per aver ispirato il romanzo "Le Cronache di Narnia", scritto da C. S. Lewis. Il regno magico di Narnia è l'ambientazione dell'amato libro per bambini di CS Lewis "Il leone, la strega e l'armadio" in cui quattro bambini scoprono una terra magia abitata da animali parlanti, creature mitologiche, la Strega Bianca e "il Grande Leone" Aslan.
Sebbene Narnia sia solo frutto dell'immaginazione dello scrittore CS Lewis, il suo noto romanzo per bambini, in cui si descrive un mondo magico fatto da animali parlanti, creature mitologiche e streghe cattive, si ispira ad una cittadina realmente esistente. Si tratta di Narni e si trova in Umbria, su una collina a 240 metri sul livello del mare. Narnia è immaginaria, mentre Narni, in Umbria, ha più di 2.000 anni, è stata una città dell'Impero romano ed esiste ancora oggi. Nella città sono evidenti anche i resti dell'epoca pre-romana di Narni come Nequinum, l'antica e medievale Narnia.
Lewis, autore di "Le cronache di Narnia", non ha mai visitato Narni, ma è stato un grande conoscitore di storia romana e lingua latina grazie ai suoi studi classici tra Cambridge e Oxford. La città fu fondata circa 1.000 anni prima di Cristo dal popolo Osco-Umbro come Nequinum. Fu conquistata dalla Repubblica Romana nel IV secolo a.C. e il suo nome fu cambiato in Narnia, dal vicino fiume Nar. "Nar – significa ‘acqua che scorre'", sottolineando che questo potrebbe anche essere un motivo per cui Lewis ha scelto il nome per la sua terra immaginaria, poiché "l'acqua è la fonte della vita".
Verrà il tempo in cui due figli d'Adamo e due figlie di Eva libereranno Narnia dalla tirannia.
Il dolore sparirà, quando Aslan comparirà;
al digrignare dei suoi denti fuggon tutti i malviventi;
quando romba il suo ruggito, gelo e inverno è ormai finito;
se lui scuote la sua criniera, qui torna la Primavera.
La Profezia di Narnia