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Perché Ivrea è Patrimonio Mondiale dell’Unesco

Ivrea è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Emblema della città industriale del XX secolo, è il 54° sito italiano dell’Unesco. A comunicare la notizia è stato il 42° Comitato del Patrimonio Mondiale, che si sta svolgendo a Manama in Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio 2018.
A cura di Clara Salzano
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Ivrea è il 54° sito Unesco italiano. La città piemontese, vicino a Torino, dal 1 luglio 2018 è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell'Unesco. Con appena 23.600 abitanti circa, Ivrea non è stata inserita nella lista dei patrimoni dell0umanità per le sue antiche origini celtiche, né per il suo passato di colonia romana o di ducato, bensì perché città industriale del XX secolo: “Ivrea, la città ideale della rivoluzione industriale del Novecento, è il 54esimo sito Unesco italiano", ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali, Alberto Bonisoli, "Un riconoscimento che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo”.

Il modello

Ivrea rappresenta l'emblema dell'architettura di sperimentazione sociale. Quando nel 1908 Camillo Olivetti decise di fondare qui la prestigiosa fabbrica di macchine per scrivere Olivetti probabilmente non avrebbe mai immaginato che la piccola città piemontese potesse diventare un esempio distintivo di architettura industriale e esperienza produttiva di livello mondiale. Il grande sviluppo di Ivrea come polo industriale innovativo si ebbe con Adriano Olivetti, straordinario imprenditore ed intellettuale, tra gli anni 1930 e 1960. La Olivetti all'epoca produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer e si stava imponendo non solo come modello di fabbrica e di produzione ma anche come modello sociale in tutto il mondo.

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Il progetto

La caratteristica principale di Ivrea è che la città e i suoi edifici sono stati tutti progettati per assecondare la produzione e la vita attorno alla fabbrica. Alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo furono chiamati a definire il disegno della città che comprendeva edifici per la produzione, amministrazione, servizi sociali e usi residenziali. Adriano Olivetti è stato non solo un imprenditore ma un luminare che ha portato avanti durante la sua vita le idee del Movimento Comunità per cui la fabbrica non doveva essere solo un luogo di lavoro ma di vita, vicina alle esigenze dei suoi dipendenti.

Ivrea è stato appunto un progetto d'avanguardia realizzato nel campo dell'urbanistica e dell'architettura industriale e civile. La città non comprendeva solo edifici legati alla produzione ma anche residenze per i dipendenti, affinché vivessero vicino al posto di lavoro, l'asilo nido, la mensa, il centro studi, sviluppati da architetti prestigiosi, tutti oggi parte del percorso museale MAAM. Il museo è frutto di un progetto di valorizzazione delle architetture della città industriale del XX secolo. Il MAAM comprende progetti di architettura d'avanguardia come il Palazzo Uffici 1 e 2 (sede dell'Olivetti), le Officine e la centrale termica ICO, il quartiere residenziale Crist, l'Unità Residenziale Ovest, soprannominata Talponia, che si distingue per la forma ad arco interrato da un lato e a vetrate aperte sulla collina dall'altro.

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Il valore

Ivrea potrebbe essere definita come una Silicon Valley ante litteram. Per Olivetti Ivrea doveva essere la capitale della cultura industriale italiana. Già dalla sua fondazione, con Camillo Olivetti, la città piemontese si distingueva nel panorama industriale italiano perché non si perseguiva solo il profitto ma l'azienda lavorava affinché fosse garantito anche il progresso sociale e culturale dei suoi dipendenti. Al centro del progetto della città industriale c'era innanzitutto il benessere dei lavoratori. Per questo la città industriale di Ivrea ha sempre rappresentato un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell'architettura del XX secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali. Così, dopo una valutazione di un anno mezzo da parte degli Organismi consultivi dell’Unesco, il 42° Comitato del Patrimonio Mondiale, che si sta svolgendo a Manama in Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio, ha deciso deciso l’iscrizione di Ivrea nella Lista del Patrimonio Mondiale.

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