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Roma diventa un museo di opere di luce a cielo aperto con RGB Light Experience

Dal 19 al 22 dicembre torna a Roma RGB Light Experience, il festival urbano di light art, urban light e video-mapping prodotto da Luci Ombre e diretto da Diego Labonia che dal 2015 porta nella Capitale le opere di luce firmate da artisti visivi e light designer nazionali e internazionali in grado di ridisegnare le architetture urbane e le superfici di luoghi sospesi, trasformando Roma in una galleria d’arte contemporanea a cielo aperto.
A cura di Clara Salzano
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Il festival urbano di light art e video-mapping invade Roma dal 19 al 22 dicembre 2020. Dal 2015 RGB Light Experience, acronimo di Roma Glocal Brightness, prodotto da Luci Ombre e diretto da Diego Labonia, porta nella Capitale le opere di luce firmate da artisti visivi e light designer nazionali e internazionali in grado di ridisegnare le architetture urbane e le superfici di luoghi sospesi, trasformando Roma in una galleria d'arte contemporanea a cielo aperto.

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Il Festival RGB Light Experience è una mostra itinerante che vede la realizzazione di diciotto opere di luce site specific in quattro luoghi di Roma. Per quattro giorni, dal 19 al 22 dicembre 2020, la Capitale assiste ad una trasformazione attraverso la luce delle sue superfici architettoniche urbane, dando vita a nuovi immaginari che mettano al centro un diverso rapporto fra Uomo e Natura e trasformando la città in un vero museo a cielo aperto. Il festival urbano di light art, urban light e video-mapping è ormai alla sua quinta edizione ma per la prima volta quest’anno, nel rispetto delle attuali normative di contrasto alla diffusione del Covid-19, cambia modalità di fruizione: “in questi tempi dettati dalla distanza, dall’isolamento e dalla paura il progetto RGB è stato completamente ripensato per permettere che si svolga nel pieno delle sue possibilità. Invece della consueta passeggiata lungo un percorso disseminato di opere d’arte, saranno le opere stesse a muoversi all’interno del tessuto urbano” afferma Diego Labonia, Direttore Artistico di RGB. Il festival andrà in scena con due camion attrezzati che porteranno ogni giorno in un sito diverso dei quattro selezionati tutte le opere in programma. Le installazioni site specific saranno fruibili dai pedoni, da chi passa in auto o sui mezzi pubblici, dalle finestre degli appartamenti ma anche in diretta streaming sui di RGB dalle 18.30 fino all’ora del blocco previsto dalla normativa vigente.

"Naturare" è il titolo del Festival RGB Light Experience 2020 e anche il suo leitmotiv: "un invito a ribaltare la concezione antropocentrica della Natura e a considerare l’Umanità come parte, fra le tante, di un sistema vivo e interconnesso, i cui equilibri sono oggi gravemente compromessi proprio a causa dell’azione umana", spiegano gli organizzatori. Gli strumenti usati dagli artisti per le proprie opere di luce sono video-illuminatori, luci motorizzate di vario tipo, laser e diffusori sonori. In questo modo sarà possibile creare ambienti emozionali che interagiscono con l’architettura dei luoghi scelti. Lino Strangis, Diego Repetto, Simona Verrusio, Chiara Patriarca e Francesca Cecarini, sono solo alcuni dei nomi degli artisti che parteciperanno al Festival. L'intero programma dell'Evento è disponibile sul sito del RGB Light Experience 2020 che è stato eletto vincitore dell'Avviso Pubblico "Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022".

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Negli anni RGB Light Experience ha prediletto alcuni siti nei quartieri Pigneto e Torpignattara (Roma Est) di cui quest'anno si confermano il Parco Sangalli lungo l’Acquedotto Alessandrino che ospiterà RGB il 19 dicembre; un’area parcheggio del Pigneto il 20 dicembre e il tratto della Prenestina sotto le arterie sopraelevate della Tangenziale Est il 21 dicembre. Novità di questa edizione è la Rampa Prenestina, uno degli spazi di archeologia industriale più affascinanti di Roma, che accoglierà la serata conclusiva dell’evento e rivivrà di nuova luce il 22 dicembre. Si tratta di luoghi perfetti per sviluppare Naturare, il fil rouge di questa edizione. “L’Umanità agisce in modo invasivo e irresponsabile, egoistico e arrivistico, illudendosi di governare il mondo naturale e ignorando le responsabilità che ha nei confronti di esso. È necessario introdurre un cambiamento rapido e radicale: abbiamo la responsabilità di prenderci cura della Natura,", afferma Labonia, "questo è il pensiero che deve governare le nostre azioni quotidiane, facendoci ispirare dalle visioni degli artisti". La città e le sue architetture vivranno un riscatto per una notte diventando altro rispetto all’immaginario quotidiano ed entrando in relazione con un nuovo patrimonio immateriale. "Un’azione artistica, dunque, che racchiude in sé un messaggio politico.", continua Labonia, "Un’azione effimera che però vuole avere un valore nel tempo, una possibilità che questo possa diventare permanente".

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