SpY con 150 telecamere osserva Madrid

Comunemente indicato come il ‘Banksy spagnolo', SpY è tornato sulle strade di Madrid con un'installazione straordinaria intitolata "Telecamere". L'artista di strada ha installato 150 telecamere finte di sicurezza a circuito chiuso su una facciata di un edificio della capitale spagnola. Il suo ultimo intervento nasce dall'osservazione delle metropoli urbane, ricontestualizzando il dispositivo di controllo e sorveglianza per eccellenza delle città e banalizzando il simbolo più minaccioso dello stato di vigilanza. Le telecamere su Madrid implicano un lavoro di appropriazione di elementi urbani attraverso la loro trasformazione e replica "con l'intenzione di non guardare su niente".

Gli interventi di SpY sono una parentesi "sull'inerzia automatizzata del abitante urbano". Sono pizzichi di intenzione, nascosti in un angolo per chiunque voglia lasciarsi sorprendere. La maggior parte della sua produzione deriva dall'osservazione della città e dall'apprezzamento dei suoi componenti, non come elementi inerti, ma come una tavolozza di materiali traboccanti di possibilità. Lo spirito ludico, con l'attenzione al contesto urbano, e un atteggiamento costruttivo non invasivo inequivocabilmente caratterizzano i suoi interventi.

Spy è un artista urbano i cui primi tentativi risalgono alla metà degli anni Ottanta. Dagli anni '90 l'artista, già punto di riferimento nazionale come artista di graffiti, ha iniziato a esplorare altre forme di comunicazione artistica di strada. Il suo lavoro comporta un commento sulla realtà urbana, e l'interferenza dei suoi codici comunicativi. Carichi di ironia e umorismo, i lavori dell'artista spagnolo sollevano un sorriso, incitano alla riflessione allo scopo di favorire una coscienza illuminata.