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Tina Sgrò, carpire i dettagli e dipingere il design

Un’artista e la sua pittura lucente e umbratile, perlacea, grigia e nera e arrossata dai rosa e dai rossi d’una scolorita tenda di tulle, gonfia di vento e di ricordi.
A cura di Valentina Pepe
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mistero

Ho avuto il piacere di conoscere Tina un sabato pomeriggio, ci siamo presentate da sole anche se già sapevo della sua presenza e avevo ammirato i suoi quadri. Eravamo a Reggio Calabria. Taschen ha omaggiato la storia e l’evoluzione del design Made in Italy firmato Kartell con un’opera monografica dal titolo kartell – The culture of plastics. Iannì’ Interior Design, di Reggio Calabria, ha presentato il volume con evento dedicato. Tina aveva creato, per quell'occasione dei fantastici quadri 20×20 con alcuni pezzi storici di Kartell in chiave artistica. Molto bello questo mix ho subito pensato, inedito ma contemporaneamente semplice e poetico. Tina afferma:

Il mio sguardo indaga continuamente, riuscendo ad individuare dietro l’insignificante, una grande dimensione emozionale, oltre… L’insignificanza costruttiva è la capacità di portare il proprio sguardo a raggiungere obiettivi irraggiungibili e nascosti, superando l’immediato impatto che si ha osservando un oggetto o comprendendo un luogo. La consacrazione dell’oggetto di uso quotidiano è un traguardo importante e possibile. E’ significativo trovare e lodare la poesia dietro la semplicità dell’uso giornaliero di un oggetto o all’interno di un vivere apparentemente monotono. I miei dipinti vivono di soggetti fermi, dopo l’immediato movimento. La figura, assente, ha compiuto l’azione, scomparendo repentinamente. Io racconto il dopo-azione. La successione di attimi vitali. Una poetica dell’insignificante, questa è la mia arte… guardare oltre, questo è il mio scopo.

l'ostacolo

Tina Sgrò è nata il 2 marzo 1972 a Reggio Calabria. Ha conseguito i diplomi di maestro d’arte, architettura e arredamento presso l’istituto statale d’arte di Reggio Calabria, dove ha poi frequentato l’Accademia di Belle Arti diplomandosi in pittura. Vincitrice del Premio delle Arti 2009 sia nella città di Bologna che a Novara, parlando di lei Rolando Bellini, in occasione della mostra Barocco quotidiano, ha affermato che “nelle sue opere traspare una realtà pungente che fa vibrare e oscillare come fili d'erba i segni, le tracce del pennello, caricandoli di senso. Tina Sgrò fa di un interno un microcosmo dove il tempo perduto e ritrovato di proustiana memoria e quello circolare di einsteineiano conio convivono urtandosi, maledicendosi, amandosi furiosamente tra reale e surreale. La composizione rivela il rapporto incalzante tra immaginazione e stesura: un'improvvisazione resa possibile da un artigianato sapientissimo di ogni tecnica, più che da una mente attenta all'esercizio compositivo. Il brusio di presenze pur invisibili, riempie gli interni alitanti, animosi e sentimentali di Tina Sgrò, dando vita alla sua pittura lucente e umbratile, perlacea, grigia e nera e arrossata dai rosa e dai rossi d'una scolorita tenda di tulle, gonfia di vento e di ricordi. La sua è una pittura di sensazione e di virtuosismo dove affiorano reminiscenze di impressionismo tradotto in monocromi abbaglianti”.

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